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Che farai di fronte all’annuncio?

Lunedì “dell’Angelo” nell’Ottava di Pasqua. Messa dopo l’annuncio della morte di Papa Francesco, Milano, Chiesa di Santa Maria degli Angeli detta di Sant’Angelo, 21 aprile 2025

21 Aprile 2025

1. I sacerdoti e gli anziani, per negare

Di fronte alla notizia dell’evento inaudito, i sacerdoti si riuniscono con gli anziani e si consultano. Non sappiamo quale discorsi si siano fatti in quella riunione. Ne sappiamo la conclusione: inventare una bugia.

L’annuncio della risurrezione mette a disagio, obbligherebbe a domandarsi che cosa sia veramente successo, riconoscere di aver commesso un tragico errore di valutazione, interrogarsi sulla novità che può rinnovare tutto e offre un nome nuovo alla speranza. Invece importante è negare quello che disturba, sconvolge, per conservare la posizione, la situazione e le proprie convinzioni.

La testardaggine ottusa costringe a inventare bugie.

 

2. I soldati: l’indifferenza

«Presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute». Sono testimoni del mistero, hanno visto tutto quanto è accaduto. Ma a loro non interessa. Hanno paura di essere puniti per non aver ben vigilato. In realtà ci hanno anche guadagnato. L’indifferenza è comoda, è vantaggiosa. Altre cose sono più importanti di quello che è accaduto.

 

3. «In fretta […] con timore e gioia grande corsero»

Le donne hanno ricevuto l’annuncio sconvolgente e la notizia più bella della storia. La gioia e il timore si mescolano nell’animo e non c’è tempo, non ci sono le condizioni per pensare, per porsi domande, per esitare, per cercare le prove, per rendersi conto. Corrono, liete e timorose, hanno fretta. Sono invase dalla gioia.

 

4. Papa Francesco

È entrato nella gloria di Dio, nella comunione dei santi, nella pienezza della gioia.

Il Signore chiede tutto e quello che offre è la vera vita, la felicità per la quale siamo stati creati, come ha scritto nell’Esortazione Apostolica Gaudete et exsultate (n. 1): «“Rallegratevi ed esultate” (Mt 5,12), dice Gesù a coloro che sono perseguitati o umiliati per causa sua. Il Signore chiede tutto, e quello che offre è la vera vita, la felicità per la quale siamo stati creati. Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente. In realtà, fin dalle prime pagine della Bibbia è presente, in diversi modi, la chiamata alla santità. Così il Signore la proponeva ad Abramo: “Cammina davanti a me e sii integro” (Gn 17,1)».

L’espressione più ripetuta da Papa Francesco è stata: per favore, pregate per me.

I propositi del pontificato di Papa Francesco sono concentrati sul nome che ha scelto: Francesco significa la povertà, la perfetta letizia nel tormento fisico e psicologico, la fraternità universale.

I tratti del temperamento più evidenti sono stati la tenacia, fino alla testardaggine, l’espressione del volto che diceva la grande simpatia con il sorriso e diceva l’insofferenza verso stili e persone.

Dunque noi preghiamo per Papa Francesco per ringraziare e per accompagnarlo nell’ingresso nella gloria di Dio.