«Uscì e si trovò davanti l’angelo Raffaele, non sospettando minimamente che fosse un angelo di Dio».
1. Ci sono momenti in cui siamo smarriti
Sembra che la vita smentisca le sue promesse: invece di essere l’esperienza della felicità, invece che essere il compimento delle speranze, si rivela deludente, si rivela minacciosa, si rivela piena di confusione e di incertezze.
2. Ci sono incontri che sembrano una coincidenza e invece sono una provvidenza
Il giovane Tobia cerca un aiuto e trova un angelo di Dio. Ci vengono incontro gli angeli di Dio. Non hanno tratti che li distinguano dagli altri, non hanno ali, non hanno vestiti splendenti. Non hanno un aspetto che richiami l’attenzione. Non si manifestano in modo clamoroso. Si incontrano, là dove non te lo aspetti e nel giorno in cui non sai dove andare.
3. «Conosci la strada […]?». «Certo»
La presenza rassicurante, che persuade a partire. L’angelo di Dio non risolve i problemi, non elimina i pericoli, non rende facili le cose difficili, non mette al sicuro dalle sofferenze. Conosce la strada.
4. «Il giovane partì insieme con l’angelo»
L’angelo di Dio accompagna nel viaggio, assicura che la strada non si perde nel nulla, ma porta alla meta desiderata. La meta poi si rivela una benedizione oltre ogni aspettativa: cercava di recuperare un deposito e torna ricco e sposato. Ha trovato la moglie e la gioia, il benessere e la sicurezza.
5. Qual è la via percorsa?
Fidandosi dell’angelo il giovane percorre la via sconosciuta. Fidandosi di Dio, Giobbe attraversa la prova tremenda della solitudine, del disprezzo, del tradimento, della piaga che lo tormenta. Giovanni Paolo II confidando in Dio ha percorso tutta la terra per portare l’annuncio della presenza di Gesù, salvatore del mondo.
6. L’ospedale, la malattia
La malattia è un tempo di smarrimento: “Che cosa succede? Che cosa sarà di me? Quando?”. Incontriamo angeli e ci mettiamo in cammino.

