1. La delusione di Dio.
Ho rivelato al mio popolo la via della vita, la gioia di vivere, la bellezza della vita, l’amore per vivere e per generare vita. e il mio popolo l’ha intesa come la via della legge che rende pesante la vita, che rende la vita un dovere, che rende l’osservanza della legge una fatica che aggiunge alla fatica del vivere.
Ho chiamato il mio popolo ad essere santo come io sono santo, per partecipare alla mia gioia. E il mio popolo ha ritenuto la vocazione con cui l’ho chiamato come l’imposizione di una impresa impossibile. Ha preferito la mediocrità. Ha preferito difendere la banalità invece che appassionarsi dello splendore.
Ho offerto al mio popolo la grazia di una fraternità, la bellezza di prendersi cura gli uni degli altri, di condividere i frutti della terra. E il mio popolo ha ritenuto invece che si devono aiutare gli amici e umiliare i nemici. Ha creduto che siano più furbi quelli che accumulano per sé invece di quelli che condividono con gli altri.
Ho offerto al mio popolo una legge di libertà, una proposta per stare bene sulla terra e nella società e ne hanno fatto un precetto che rende schiavi.
2. La missione del Figlio
Allora Dio ha rimediato alla delusione mandando il Figlio a vivere l’obbedienza al Padre non come una regola che limita la libertà, ma come un amore che rende partecipi della vita di Dio.
Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.
La vita dei discepoli è la risposta alla chiamata alla santità e i discepoli si presentano al cospetto di Dio e promettono:
Signore Dio, noi non ti deluderemo. Non siamo migliori degli altri, ma non vogliamo deluderti.
Non siamo perfetti, ma accogliamo la tua chiamata ad essere santi perché confidiamo non nelle nostre virtù e nei nostri propositi, ma sulla grazia che tu ci doni.
Signore Dio, noi non ti deluderemo. Non perché sappiamo osservare tutti i comandamenti, ma perché vogliamo fidarci di te. Noi non nascondiamo i nostri peccati, ma non ti deluderemo, conteremo sempre sul tuo perdono.
Signore Dio, noi non ti deluderemo. Non perché sia facile per noi vivere come fratelli che si amano e che si fanno servi gli uni degli altri, ma perché sinceramente desideriamo vivere con un cuore capace di compassione e di tenerezza.
Signore Dio, noi non ti deluderemo. Non perché siamo capaci di costruire opere grandiose per darti gloria, così belle e così ricche da essere chiuse per paura dei ladri, ma perché costruiamo chiese dove si possa entrare senza sentirci a disagio, tutti, ricchi e poveri, gente del paese e gente di altri paesi, gente che sa pregare e gente che è piena di dubbi e di sospetti. Costruiamo chiese per dire. venite, venite tutti, siete tutti attesi, avete tutti il diritto di entrare come a casa vostra perché tutti siete figli di Dio.
Signore Dio, noi non ti deluderemo. Perché abitano tra noi i tuoi ministri, uomini tra gli uomini, eppure dedicati al tuo servizio, senza pentimenti, senza nostalgia di altre vite, senza lamentele, piuttosto fieri di poter servire e commossi di poter presentare al tuo Nome santo il santo sacrificio.