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Tu chi sei?

V Domenica di Avvento, Visita pastorale (Cinisello Balsamo), Cinisello Balsamo, Parrocchia S. Ambrogio - 10 dicembre 2023

10 Dicembre 2023

1. La visita pastorale

La visita pastorale è l’occasione per dirvi: voi mi siete cari. Voi mi state a cuore. Normalmente il vescovo esprime la sua sollecitudine per le comunità inviando i preti e coloro che ricevono dal vescovo il mandato di prendersi cura della Chiesa nel territorio. La visita pastorale è l’occasione per dirlo di persona.
La visita pastorale è l’occasione per mettere in evidenza la dimensione diocesana della Chiesa. La Chiesa non è la singola parrocchia, ma la comunità diocesana presente nel territorio, unita nella comunione con il Vescovo, impegnata a condividere le risorse e la passione per il Vangelo in una particolare città. Il vescovo viene a invitare a coltivare la dimensione diocesana, a partecipare alle iniziative, a raccogliere le proposte, a stringere legami di collaborazione con le altre parrocchie della città. Le domande che si pongono quando si fanno i censimenti non sono come sopravvivere, ma come essere fedeli alla missione che il Signore ha affidato alla Chiesa. La presenza capillare della Chiesa tra le case della gente è per essere sale, luce, fuoco: insieme. La dimensione cittadina, la collaborazione istituzionale tra le parrocchie più vicine, la dimensione diocesana sono rapporti che possono ispirare, sostenere, verificare e riconfigurare la vita delle parrocchie. “Un primo obiettivo: unire e ottimizzare le forze, valorizzando le poche risorse disperse sul territorio e la tradizione cattolica della nostra città” (cfr Relazione del Consiglio Pastorale, PAG 2).
La visita pastorale è per condividere l’ascolto della Parola che è stata annunciata in questa celebrazione eucaristica per domandarci: che cosa dice il Signore a questa comunità, in questo momento del cammino della parrocchia, in questa città, in questo tempo di Chiesa?

 

2. “tu chi sei?”. Sono voce.

Alla comunità cristiana è rivolta la domanda: tu chi sei? Infatti non è ovvio chi siano i cristiani e perché ci sia la Chiesa. Forse anche i cristiani non sanno bene chi sono, se siano eredi di una tradizione ricca di fascino e di promesse per il futuro, se siano sopravvissuti di un passato irrecuperabile, se siano uno dei tanti gruppi che ha le sue cose da fare.
La testimonianza di Giovanni e la missione ricevuta da Gesù induce a rispondere in modo simile a Giovanni il Precursore: io sono voce.
Abbiamo un messaggio da portare. Non abbiamo un prodotto da vendere, non una posizione da difendere, non una tradizione da continuare. Abbiamo una parola che chiama a rendere diritta la via del Signore.

“e quale è il vostro messaggio?”

Forse la nostra comunità non ha una frequenza religiosa alla Messa molto alta, ma è presente e alza la mano quando è richiesto di esserci, di offrirsi, di donare un po’ di sé. Forse sentiamo l’esigenza talvolta di ricentrarci sul fine del nostro operato, sul senso e sul significato del nostro stare, ma fortunatamente i nostri sacerdoti ci aiutano a ritrovare la bussola e a continuare a navigare insieme” ( cfr Raccontarci con il Suo sguardo, p.3)
“Viene uno che non conoscete: è lui il Signore. Noi parliamo di Gesù”.

Rendere diritta la via del Signore impegna ad ascoltare il Signore per comprendere quale via intende percorrere.
La parola di Dio annunciata in questa celebrazione concentra l’attenzione su Gesù, come lo presenta la lettera agli Ebrei: per questo Gesù è diventato garante di un’alleanza migliore. Perciò può salvare perfettamente coloro che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo presso Dio per intercedere a loro favore (Eb 7,22.25). Il dono di Gesù è l’alleanza che unisce al Padre.

Le immagini del profeta Isaia (Is 11,1-10) descrivono quale sia l’opera del Messia promesso e permettono di interpretare la missione di Gesù come opera di giustizia che si prende cura dei deboli e dei loro diritti, che realizza la pace per la via mite e disarmata del bambino.
La missione di rendere diritta la via del Signore chiama quindi i discepoli di Gesù a costruire la pace e la riconciliazione tra le persone e tra l’umanità e la natura
Noi parliamo di Gesù che è principe di riconciliazione e di pace. Noi siamo il popolo della pace.
Noi parliamo di Gesù che giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Noi siamo il popolo di coloro che sono assetati di giustizia.