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Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo

Memoria di san Josemaria Escrivá de Balaguer, Fondatore dell’Opus Dei, Milano, Duomo – 26 giugno 2023

26 Giugno 2023

  1. Ascoltarono il comando, si misero in cammino. Ma per quali vie?

Ascoltarono il comando: “siate santi come lo sono io” gli ambiziosi e sentirono ardere dentro un fuoco, un desiderio. Gli ambiziosi si dissero: questa sì è una impresa degna di me: essere come Dio!
Perciò furono presi da un delirio di onnipotenza, misero mano a imprese memorabili, divennero fondatori di ospedali, ricercatori di soluzioni impensate, autorità mondiali.
Ma, a quanto pare, Dio non approvò la via percorsa dagli ambiziosi.
Ascoltarono il comando: “siate santi come lo sono io” anche i penitenti devoti e si sentirono trafiggere il cuore. Si dissero: se siamo chiamati a essere santi come Dio è santo, allora dobbiamo vincere tutte le passioni della carne, perché Dio è spirito; dobbiamo eliminare ogni desiderio mondano, perché Dio è trascendente; dobbiamo eliminare ogni imperfezione perché Dio è l’essere perfettissimo. Quindi si diedero a grandi rinunce e penitenze, fino a estenuarsi nel digiuno e fino a ferirsi con flagelli e cilici.
Ma, a quanto pare, Dio non approvò la via percorsa dai penitenti.
Ascoltarono il comando: “siate santi come lo sono io” anche i sapienti e i filosofi e si dissero: Dio è la mente che tutto comprende, è la parola che di tutto rivela il significato. Si applicarono quindi a ricerche infinite, scrissero volumi poderosi, densi di parole e ricchi di idee.
Ma, a quanto pare, Dio non approvò la via percorsa dai sapienti.
Ascoltò il comando: “Siate santi come lo sono io” anche la gente, tanta gente semplice e devota, quella che ogni giorno dice qualche preghiera e non fa niente di male. La gente si disse: è una bella frase, ma non è per noi. È una parola detta da Dio a coloro che vivono eremiti nel deserto, monaci in monastero. Non è per noi: noi siamo gente alla buona, facciamo quello che possiamo, ma abbiamo affari da concludere, rapporti complicati da gestire in famiglia e sul lavoro e con i vicini. Siamo gente alla buona, la santità di Dio è una bella frase, ma non fa per noi.
Ma, a quanto pare, Dio non approvò i ragionamenti della gente semplice e devota, gente alla buona.

 

  1. Accolse l’annuncio e si consegnò alla parola.

Poiché le vie percorse dagli uomini non arrivavano da nessuna parte, allora Dio stesso tracciò la strada e mandò il suo angelo nella casa della giovane donna di Nazaret. L’angelo salutò la giovane donna di Nazaret riconoscendo il lei il compimento del comandamento. L’angelo infatti disse a Maria: rallegrati piena di grazia!
E Maria riconobbe la sua vocazione e insegnò la strada per giungere alla meta: Avvenga per me secondo la tua parola.
La santità che Dio chiede non è la conquista di una meta, l’eccellenza di una prestazione, l’eroismo di una impresa. È invece la docilità: la via che Maria indica. Non è la via riservata a qualche gruppo privilegiato, a qualche persona incline all’eroismo, a qualche persona capace di penitenze severe o di imprese memorabili. Maria la indica anche ai servi a Cana: qualsiasi cosa vi dica, fatela.

 

  1. Una cosa sola è necessaria.

La profezia di san José Maria è stata nel secolo scorso il risuonare ancora una volta dell’invito alla santità rivolta a tutti, accessibile per grazia a tutti, vocazione universale alla santità.
Chi accoglie questo invito non è chiamato a fare un qualche tipo di lavoro, non è chiamato a vivere in qualche tipo di ambiente, non deve osservare una qualche particolare regola di vita, non deve portare un abito che lo distingua dagli altri.
Che cosa dunque deve fare?
Una sola cosa è necessaria – secondo la parola di Gesù – ascoltare e affidarsi alla sua parola, la docilità dell’obbedienza della fede.
La santità che Dio chiede al suo popolo è la santità che ha rivelato in Gesù, che si è fatto in tutto obbediente alla volontà del Padre, fino alla morte e alla morte di croce.
La santità che Dio chiede al suo popolo, a ciascuno di noi, diventa possibile per il dono dello Spirito Santo che ci rende una cosa sola con Gesù e ci conforma a lui, ci rende partecipi dei suoi stessi sentimenti.
La santità che Dio ci chiede è solo questo: essere docili alla sua parola, vivere secondo la sua parola, seguire l’esempio di Pietro, il pescatore delle reti vuote, che sulla parola di Gesù prende il largo e riprende la fatica della pesca.

 

  1. La via della santità semplice.

Sarebbe dunque necessario descrivere quali condizioni, quali procedure, quali attenzioni danno storia a questi principi generali e astratti. Ogni tradizione spirituale ha prodotto volumi in merito. Ogni direttore spirituale offre molti e saggi consigli. San José Maria e tanti santi canonizzati dell’opera sono elevati agli onori degli altari proprio per mostrare la praticabilità dei percorsi di santità.
Rimane però il comando di Dio (“siate santi come lo sono io”) nella sua imperscrutabile profondità e rimane il compito di vigilare perché la chiamata di tutti alla santità non finisca per diventare una chiamata elitaria.
Vogliamo percorrere tutti la via semplice, quella indicata da Maria ai servi al banchetto di Cana: qualsiasi cosa Gesù vi dica, fatela. Cominciamo adesso a rallegrarci per il vino nuovo e migliore che ci viene donato, come fu donato a Cana.