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Ho creduto, perciò ho parlato

Festa di san Giacomo Apostolo. Benedizione delle campane, Caldana di Cocquio Trevisago - 25 luglio 2023

25 Luglio 2023

  1. Perché suonate campane?

Forse le campane interpretano il desiderio di molti e rispondono.
“Che domanda! Noi suoniamo perché abbiamo sempre suonato. Siamo custodi della tradizione. Teniamo vivo quello che il nostro tempo, così pieno di novità, di tecnologie, di desiderio di dimenticare la terra ferma per inoltrarsi nelle sabbie mobili, non vuole che viva. Noi siamo la voce della tradizione!”
“Che domanda, forse rispondono le campane! Noi suoniamo perché il nostro suono è bello, perché fa sussultare di gioia i bambini e i nonni. È bello il suono che arriva fino a casa tua e riempie il paese di incanto. Noi siamo la voce dello stupore e dell’incanto, perciò suoniamo!”.
“Che domanda, forse rispondono le campane! Noi suoniamo per chiamare la gente al suo dovere di cristiani battezzati. Il nostro canto è un comando: venite! C’è la messa! Venite! C’è il funerale! Il nostro suono percorre tutte le strade del paese, sveglia tutti i dormiglioni, richiama tutti i distratti. È un suono perentorio e imperativo: venite! Non mancate! Noi suoniamo per richiamare a un dovere”.

 

  1. Annunciare perché valga la pena di fare festa.

Le risposte delle campane che parlano di ripetizione della tradizione, di gusto estetico per un suono modesto, di una presunzione di comandare in paese non sono coerenti con il mistero che celebriamo e con il santo che vogliamo celebrare oggi.
La parola dell’apostolo dice la ragione profonda del suono delle campane: animati, tuttavia, dallo stesso spirito di fede di cui sta scritto: ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù.

Ecco: le campane sono una voce della fede della Chiesa. Per questo suonano le campane, per dire che è Pasqua, la morte è stata vinta, l’umanità è stata liberata dal potere della morte. La promessa che ci rasserena non è una specie di risarcimento terreno. Noi crediamo in una promessa più grande, il dimorare in Gesù che ci convince che lui solo è il salvatore!
I cristiani non vogliono imporre il silenzio, confondere con le loro dimostrazioni: vogliono annunciare la Pasqua!

Ecco: le campane sono la voce che chiama. Abbiamo buone notizie per voi! abitanti del paese, non lasciatevi schiacciare dalla disperazione, non adattatevi alla malinconia. Gesù ha vinto la morte, è stato risuscitato dai morti. C’è una speranza, ed è per tutti. Ci sono motivi per fare festa.

Ecco: le campane sono per convocare in una comunità di fratelli e sorelle. Siamo chiamati fuori dalle nostre solitudini, dal nostro preoccuparci di noi stessi e sentire il resto dell’umanità come un fastidio, una minaccia, un enigma. Siamo chiamati per essere insieme, fratelli e sorelle.

La festa di san Giacomo è un giorno adatto per riflettere sul suono delle campane e sul loro senso. Alcuni, certo, continueranno a dire del fastidio, del disturbo, del livello popolare del suono delle campane. Ma molti ascolteranno il suono delle campane con un annuncio di Pasqua, come una voce che chiama, come una grazia di appartenenza e invito a un luogo di pace.