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Chiamati all’esagerazione

Festa patronale san Lorenzo, Urago d’Oglio - 10 agosto 2023

10 Agosto 2023

  1. È annunciata una parola esagerata.

“Perdere la vita, morire, odiare la propria vita in questo mondo …”: la via che Gesù propone per chi vuole seguirlo risuona come una parola esagerata.
I discepoli di Gesù, percorrono la via di Gesù e partecipano dell’onore che il Padre attribuisce a Gesù: se uno serve me, il Padre lo onorerà (Gv 12,26).
Lorenzo è martire perché ha seguito Gesù fino all’esagerazione: fino a lasciarsi bruciare dal persecutore.
Celebrare la festa di san Lorenzo in questo nostro tempo è l’occasione opportuna per ricordare le parole esagerate.
Corriamo infatti il rischio di ritenere una virtù la mediocrità. Noi non siamo cattivi, noi siamo attaccati alle nostre tradizioni, noi siamo tolleranti e lasciamo che ciascuno faccia quello che vuole: se per te va bene così, fa quello che vuoi. Basta che non mi disturbi. E noi cerchiamo di non dare fastidio a nessuno. Ecco chi siamo: siamo brava gente.
Forse per questo siamo insignificanti, non riusciamo a essere un segno, a indicare una direzione. Il mondo va avanti per la sua strada e, a quanto sembra, va verso la rovina. Che possiamo farci noi: noi siamo brava gente.
Ai tempi di Lorenzo i pochi cristiani che c’erano a Roma, una piccola minoranza, davano fastidio, erano circondati di sospetti ed erano antipatici. Si pensava che fossero molto ricchi e custodissero grandi tesori. “Dove vanno a finire i soldi della Chiesa?” dicevano le autorità di Roma?
Lorenzo ha radunato i poveri che erano assistiti dalla Chiesa e ha detto: ecco dove vanno a finire i soldi della Chiesa, servono per assistere i poveri!
Lorenzo è un provocatore antipatico e le autorità romane lo consegnano per una morte tremenda.
Sembra che Lorenzo andasse lieto verso la morte: era un uomo esagerato e credeva alle parole esagerate di Gesù.

 

  1. Quale esagerazione?

Esagerati sì, ma non strani. Esagerati sì, ma non insensati, pazzi. Esagerati sì, ma non in cerca di gesti clamorosi e di assurdità. Esagerati sì, ma non eroi temerari.
Quale esagerazione ci chiede il Signore per svegliarci dalla mediocrità e incoraggiare il nostro cammino per una vita santa che sia una parola promettente anche per il nostro tempo, forse anche una parola antipatica, ma una parola di vangelo?

Esagerati nella riconoscenza: Dio ha potere di far abbondare voi in ogni cosa, perché avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente ogni opera di bene.
Quello che ho, quello che sono capace di fare, quello che ho combinato nella mia vita non è motivo per vantarmi, ma per rendere grazie. Invece che dire sempre “io”, ”io”, “io”, noi diciamo sempre “grazie”, “grazie”, “grazie”.

Esagerati nel dono. Possiate compiere generosamente ogni opera buona. Siamo chiamati a fare il bene con generosità: non solo per il calcolo di ricevere il contraccambio, non solo per qualche occasione che ci raggiunge con una forte emozione, non solo per quelli che ci sono cari. Fare il bene non solo dopo aver fatto tutti i nostri affari. Fare il bene proprio quando facciamo i nostri affari, proprio quando dobbiamo prendere decisioni nelle nostre attività, nella gestione di quello che abbiamo, nel modo di organizzare il lavoro, nel modo di prenderci cura della giustizia e della pace. Non solo nel privato, ma anche nella politica, non solo nel dopo-lavoro, ma nel lavoro! Ogni opera buona.

Esagerati nella imitazione di Gesù. Noi siamo esagerati in ciò in cui Gesù ha esagerato. Pronti al sacrificio per amore, per amore degli amici e per amore dei nemici. Noi non seguiamo una dottrina, una filosofia, una regola di buona educazione, un manuale di morale. Noi seguiamo Gesù, stiamo uniti a lui, senza di lui non possiamo fare nulla. Se uno mi vuol servire mi segua e là dove sono io sarà anche il mio servitore (Gv 12,26). Perciò noi esageriamo nell’amore, perché imitiamo Gesù e nell’amore imitiamo Gesù che ha amato anche chi gli ha fatto del male. Perciò esageriamo nella fiducia, perché ci fidiamo di Gesù e del Padre che ha onorato Gesù crocifisso e onorerà che segue Gesù. Perciò esageriamo nella gioia, perché la nostra gioia non viene dalle precarie soddisfazioni dei risultati e dei successi, ma dalla comunione con Gesù. Perciò esageriamo nella preghiera, perché senza lo Spirito di Gesù non possiamo fare niente, non sappiamo dove andare, non sappiamo che cosa dire, ma lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza e intercede per noi e ci ricolma dei suoi doni.