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Annunciare il Vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita

II Domenica di Avvento , visita pastorale, Cinisello Balsamo, Parrocchia S. Martino in Balsano - 19 novembre 2023

19 Novembre 2023

1. La visita pastorale.

La visita pastorale è l’occasione per dirvi: voi mi siete cari. Voi mi state a cuore. Normalmente il vescovo esprime la sua sollecitudine per le comunità inviando i preti e coloro che ricevono dal vescovo il mandato di prendersi cura della Chiesa nel territorio. La visita pastorale è l’occasione per dirlo di persona.
La visita pastorale è l’occasione per mettere in evidenza la dimensione diocesana della Chiesa. La Chiesa non è la singola parrocchia, ma la comunità diocesana presente nel territorio, unita nella comunione con il Vescovo, impegnata a condividere le risorse e la passione per il Vangelo in una particolare città. Il vescovo viene a invitare a coltivare la dimensione diocesana, a partecipare alle iniziative, a raccogliere le proposte, a stringere legami di collaborazione con le altre parrocchie della città.
La visita pastorale è l’occasione per ascoltare insieme quello che il Signore vuole dire a   questa comunità e a tutta la Chiesa in questa celebrazione, in particolare in questa seconda domenica di Avvento.

 

2. “Convertitevi”.

La predicazione severa di Giovanni il precursore è rivolta a un popolo irrequieto per vicende compliate e ingiuste, ma ignaro della prossimità di Dio. Farisei e sadducei erano gruppi religiosi di Israele che avevano tra loro discussioni accanite di teologia. In genere nella terra di Giovanni e di Gesù c’erano situazioni esasperanti di ingiustizia, una presenza difficile da tollerare dei funzionari dell’impero. Quindi i farisei e i sadducei parlavano di politica, parlavano di religione e di convinzioni religiose. Ma ne parlavano per mettere in discussione la situazione, non per mettere in discussione se stessi.
L’invito di Giovanni alla conversione è per chiamare a ritornare al cuore della propria fede, prima che alle cose da fare, prima che alle tradizioni e alle celebrazioni, entrare con semplicità e libertà nel mistero di Dio, accogliere Gesù, la sua presenza sconcertante, la sua disarmante umiltà, la sua esigente proposta di seguirlo.
Il rischio di coloro che sono religiosi è quello della presunzione, dell’eccessiva sicurezza che ritiene che le prediche siano sempre per gli altri. Non crediate di poter dire dentro di voi: Abbiamo Abramo per padre (Mt 3,9)
Con la parola di Giovanni il precursore, il Signore ci chiama a rendere più puro il nostro cuore, più sincera la nostra preghiera, più decisivo l’ascolto della parola di Gesù. I cristiani troppo indaffarati, troppo perentori nei giudizi, troppo scoraggiati dalla percezione della loro inadeguatezza e della inadeguatezza della Chiesa sono chiamati ad accogliere la parola di Giovanni: Convertitevi!

 

3. Per condurre tutte le genti all’obbedienza …così da Gerusalemme e in tutte le direzioni (Rm 15,18ss).

La conversione non è un fatto solo personale, ma è la responsabilità per la missione verso tutte le genti. La testimonianza di Paolo è un incoraggiamento all’evangelizzazione che coinvolge tutti.
I discepoli di Gesù sono debitori del vangelo a tutti.
In una situazione ricca di tradizioni, in una parrocchia di cui si dice: “andiamo abbastanza bene”, si insinua la tentazione di accontentarsi, di assistere con una rassegnata malinconia al diminuire delle presenze. La passione di Paolo, il comando del Signore ci ricordano che i cristiani sono debitori del Vangelo verso tutti.

Forse i cristiani sono troppo timidi nel parlare della loro fede, della loro speranza. Il rispetto delle coscienze degli altri non è un argomento per la reticenza. Piuttosto chiede uno stile, un linguaggio, una attenzione, un ascolto che sappia apprezzare i doni che ciascuno ha ricevuto e che sia pronto a condividere i propri doni, a dare ragione della speranza che il Vangelo ha suscitato in noi.

Il Vangelo è per noi motivo di gioia: ma noi siamo il popolo della gioia?

Il Vangelo alimenta in noi la riconoscenza perché viviamo di una vita ricevuta: ma noi siamo grati e attenti a rispondere alla vocazione con cui siamo stati chiamati?

Il Vangelo è parola di vita eterna: ma noi siamo il popolo della speranza invincibile?
Se il sale perdesse il suo sapore…