La moltitudine immensa che nessuno può contare sta davanti al trono e davanti all’Agnello non è una folla senza volto, non è una moltitudine senza nome. Ciascuno di noi riconosce tra i molti i santi amici, i volti familiari. Ciascuno distingue nel cantico che inneggia alla salvezza operata dal nostro Dio e dall’Agnello una voce familiare.
Possiamo salutarli i santi nostri amici, possiamo dialogare con loro, possiamo chiedere a ciascuno di rivelarci quali vie abbia percorso per giungere attraverso la grande tribolazione alla grande festa di Dio.
- I nostri amici e modelli beatificati nel 2022.
In questo momento riconosciamo in particolare don Mario Ciceri, il prete dell’oratorio di Sulbiate. Don Mario ci parla con le parole semplici, già ascoltate in tante occasioni e ci rivela che proprio quella è la strada per passare dalla grande tribolazione e purificarsi nella fedeltà quotidiana a praticare la misericordia nel perdonare i peccatori, nel consolare gli afflitti, nel vincere il male con il bene, nei gesti minimi di ogni giorno.
In questo momento riconosciamo in particolare Armida Barelli, la donna di una buona famiglia borghese di Milano, che è stata per molte donne la sorella maggiore per incoraggiare il cammino verso la santità, la libertà, la fierezza della propria missione e ha portato in ogni parte d’Italia la sua presenza incisiva, provocatoria, appassionata. Immersa in Dio eppure vagabonda in nome di Dio: sarebbe così desiderata una vita silente, nascosta, penitente. Ma il Signore ci conterà per penitenza la nostra vita randagia per Lui. (lettera a Teresa Pallavicino, marzo 1928).
- I santi amici canonizzati nel 2022
E riconosciamo e vorremmo fare amicizia con san Giovanni Battista Scalabrini (1839-1905) canonizzato 9 ottobre 2022. Vescovo di Piacenza dal 1876. Trascinatore, laboriosissimo, acuto interprete del suo tempo, aprì strade nuove per gli emigranti, per i sordomuti, per l’impegno dei laici nella Chiesa.
Quando era ancora parroco si trovò a passare per Milano e fu impressionato dalla folla di derelitti che dalla stazione cominciavano da lì il viaggio per Genova e per l’America. La sollecitudine per le condizioni tribolate e per la fede dei migranti segnò profondamente la sua vita e la sua opera. Da lui prese origine l’istituto dei Missionari di San Carlo, scalabriniani, che si fanno migranti coi migranti perché non manchi loro la parola del vangelo e il sorriso della carità. Siamo grati agli Scalabriniani che nella Chiesa del Carmine portano qui a Milano la loro competenza e passione per affrontare il percorso della nostra Chiesa Ambrosiana, Chiesa dalle genti.
E riconosciamo Charles De Foucauld (1858-1916) canonizzato 15 maggio 2022. Sacerdote e militare, esploratore del deserto del Sahara e studioso della lingua e della cultura dei Tuareg, assassinato in un agguato all’età di 58 anni.
Il suo perdersi nel deserto come un seme che incontra un terreno troppo arido per germogliare è diventato una rivelazione dell’irrinunciabile dimorare in Gesù per portare frutto. Questo maestro di preghiera per molti di noi continua a ispirare, anche grazie alla testimonianza delle Piccole sorelle di Gesù presenti da anni a Milano, la via dell’abbandonarsi a Dio per trovare vita ed essere felici.
«Non appena ho creduto che ci fosse un Dio, ho capito che non potevo vivere che per lui: la mia vocazione religiosa è nata nel momento stesso in cui nasceva la mia fede: Dio è grande… Padre mio, io mi abbandono a te, fa di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me Ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto.
La tua volontà si compia in me, in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio.
“Io sono felice, felice di essere ai piedi del SS. Sacramento a tutte le ore, felice di essere e di fare, salvo i miei peccati e le mie miserie, ciò che vuole Gesù; felice soprattutto della felicità infinita di Dio. Se non ci fosse questa fonte inesauribile di felicità e di pace, la felicità e la pace infinita, eterna, immutabile del Diletto, il male che si vede intorno a sé da ogni parte, e pure le miserie che si vedono in sé stessi condurrebbero presto alla tristezza.
E riconosciamo Luigi Maria Palazzolo (1827-1886) canonizzato 15 maggio 2022.
Sacerdote di Bergamo, fondò le Congregazioni delle Suore Poverelle e dei Fratelli della Santa Famiglia. Le Suore Poverelle da anni sono presenti a Milano per farsi carico delle fragilità nell’Istituto che porta il nome del santo Palazzolo.
Il 1° luglio ebbe un’intuizione profonda, che non lo lasciò più. Scrisse: «Ho sentito desiderio di non allontanarmi più dall’amorosissimo Iddio. In questo giorno ho celebrato la Santa Messa, vorrei sperare con devozione. Non so se nella Santa Messa o nella meditazione prima, mi si presentò alla mente che Gesù morì ignudo sulla croce, e perciò sentii desiderio di povertà, di abbandonare tutto».
«Le Suore delle Poverelle siano persuase che per questa vita dovranno avvolgersi continuamente tra i poveri, adoperarsi per i poveri, amare i poveri. Ogni Suora delle Poverelle preghi Dio che le conceda spirito di madre verso i poveri».
La solennità di Tutti i Santi è l’occasione per contemplare la vocazione alla santità di tutti e per fare amicizia con i santi che la Chiesa ci propone come modelli da imitare. È anche l’occasione per riconoscere i santi che sono tra noi. È anche l’occasione per rendere grazie per la testimonianza che ci offrono qui a Milano tanti uomini e donne che tengono vivo la via di santità che hanno imparato a percorrere dal fondatore o dalla fondatrice e aiutano la nostra Chiesa a santificarsi nella preghiera, nell’annuncio del Vangelo, nella pratica dello stile e del comandamento di Gesù.