La riforma liturgica conseguente al Concilio Vaticano II fissa per la domenica successiva all’Epifania la celebrazione del Battesimo di Gesù. Quando l’Epifania aveva un’ottava, l’ottavo giorno era consacrato al Battesimo di Gesù che costituisce uno dei tre miracula originariamente celebrati nel giorno della Festa della manifestazione, che è appunto l’Epifania: la manifestazione ai magi e in loro ai popoli pagani; il Battesimo che manifesta Gesù al Battista e ai peccatori che rispondono alla predicazione del Precursore; il segno di Cana che manifesta Gesù ai discepoli che credono in lui (Gv 2, 11). Carlo Magno, rimasto affascinato dal canto di certi monaci greci che celebravano il Battesimo del Signore, fece tradurre in latino i testi che aveva udito cantare.
Oggi si ricorda sant’Igino, papa.
Igino (“Sano”), è elencato sia da Ireneo di Lione che da Eusebio da Cesarea quale nono papa nella successione apostolica al soglio di Pietro. Unico papa con questo nome, nacque ad Atene, e ivi seguì il corso degli studi filosofici. Successivamente si stabilì a Roma e qui venne apprezzato per la sua fede e sapienza, al punto da essere eletto papa, nel 138, dopo Telesforo. Poche notizie si conservano di lui. Sotto il suo pontificato si diffusero in modo preoccupante varie correnti della gnosi ereticale, per cui dovette esprimere condanna delle dottrine di Valentiniano e Cerdone.
Fu probabilmente iniziato da lui l’ordinamento della gerarchia ecclesiastica e in particolare l’istituzione dei cosiddetti “ordini minori” (ostiariato, lettorato, esorcistato, accolitato, suddia-conato), ministeri che preludono gli “ordini maggiori” del diaconato e presbiterato. Morì durante il governo dell’imperatore Antonino Pio, ma non risulta che abbia subíto il martirio.