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La preghiera e il pensiero del giorno

Benedetto il Signore, Dio d’Israele.

25 Gennaio 2011

Conversione di S. Paolo, apostolo At 9,1-18; oppure At 21,40; 22,3-16 ; Sal 116; 1Tim 1,12-17; Mt 19,27-29 La conversione di Paolo è la storia della grazia di Cristo, la quale trasforma un persecutore del vangelo in un apostolo appassionato del Signore risorto. (At 22) San Paolo si preoccupava al massimo dell’unità del popolo di Dio. Fu proprio questo il motivo che lo spingeva a perseguitare i cristiani: egli non tollerava neppure il pensiero che degli uomini del suo popolo si staccassero dalla tradizione antica, lui che era stato educato, come egli stesso dice, alla esatta osservanza della Legge dei Padri ed era pieno di zelo per Dio. Ai Giudei che lo ascoltano dopo il suo arresto egli paragona appunto il suo zelo al loro: "… pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi". E’ dunque possibile essere pieni di zelo per Dio, ma in modo sbagliato. San Paolo stesso lo dice nella lettera ai Romani: "Essi hanno molto zelo, ma non è uno zelo secondo Dio", è uno zelo per Dio, ma concepito secondo gli uomini (cfr. Rm 10,2). Ora, mentre Paolo, pieno di zelo per Dio, usava tutti i mezzi e in particolare quelli violenti per mantenere l’unità del popolo di Dio, Dio lo ha completamente "convertito", rivolgendogli quelle parole che rivelano chiaramente quale sia la vera unità. "Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti". Nelle tre narrazioni della conversione di Paolo molti dettagli cambiano: alcuni vengono aggiunti, altri scompaiono, ma queste parole si trovano sempre, perché sono veramente centrali. Paolo evidentemente non aveva coscienza di perseguitare Gesù, caricando di catene i cristiani, ma il Signore in questo momento gli rivela l’unità profonda esistente fra lui e i suoi discepoli: "Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti". Forse proprio allora Paolo ebbe la prima rivelazione del corpo di Cristo, del quale ha parlato poi nelle sue lettere. Tutti siamo membra di Cristo per la fede in lui: in questo consiste la nostra unità. Gesù stesso fonda la sua Chiesa visibile. Preghiamo col Salmo Lodate il Signore popoli tutti, voi tutte nazioni, dategli gloria. Forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura in eterno. Tra il 18 e il 25 gennaio di ogni anno, in tutto il mondo, si svolge la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Le Chiese cristiane di Milano promuovono iniziative di preghiera e dibattiti per tenere vivo il dialogo ecumenico. Il tema di quest’anno è: "Uniti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera" (Atti 2,42)". Tema di riflessione del giorno: "La chiesa di Gerusalemme"