Ne 12,27-31.38-43; Sal 47; Lc 13,34-35 Grande è il Signore nella città del nostro Dio. (Sal 47) Gerusalemme dopo aver ricostruito le prorpie mura svolge una cerimonia che prefigura quelle descritte nell’Apocalisse. Tutto il popolo, celebra le dedicazione delle mura della città a Dio con canti, musica, feste e riunione di gente da tutti i villaggi e dintorni della città. E’ l’emblema della pace piena, della riconciliazione con Dio e tra i fratelli; della rinascita dopo una dolorosa sofferenza, della ritrovata serenità dopo tempi di angoscia. Ma non sarà sempre così. Gesù piange su Gerusalemme perchè è anche la città che condanna i profeti, che infrange il patto con Dio, che dimentica la sua legge e le sue bendizioni. "Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli", ricorda Gesù e ancora dovrà farlo, con la promessa che però non abbanonerà mai Gerusalemme e ad essa si rivelerà in pienezza. Preghiamo col Salmo Grande è il Signore e degno di ogni lode nella città del nostro Dio. La tua santa montagna, altura stupenda, è la gioia di tutta la terra. Il monte Sion, vera dimora divina, è la capitale del grande re.