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Letture Rito Ambrosiano

Sir 44,1;49,13-16; Sal 47; Mc 5,21-24a.35-43

29 Gennaio 2010

  LETTURA Lettura del libro del Siracide 44, 1; 49, 13-16 Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, / dei padri nostri nelle loro generazioni. / La memoria di Neemia durerà a lungo; / egli rialzò le nostre mura demolite, / vi pose porte e sbarre / e fece risorgere le nostre case. / Nessuno sulla terra fu creato eguale a Enoc; / difatti egli fu assunto dalla terra. / Non nacque un altro uomo come Giuseppe, / guida dei fratelli, sostegno del popolo; / perfino le sue ossa furono onorate. / Sem e Set furono glorificati fra gli uomini, / ma, nella creazione, superiore a ogni vivente è Adamo. SALMO Sal 47 ® Il Signore è colui che ci guida. O Dio, meditiamo il tuo amore dentro il tuo tempio. Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino all’estremità della terra; di giustizia è piena la tua destra. ® Gioisca il monte Sion, esultino i villaggi di Giuda a causa dei tuoi giudizi. Circondate Sion, giratele intorno, contate le sue torri. ® Osservate le sue mura, passate in rassegna le sue fortezze, per narrare alla generazione futura: questo è Dio, il nostro Dio in eterno e per sempre; egli è colui che ci guida in ogni tempo. ® VANGELO Lettura del Vangelo secondo Marco 5, 21-24a. 35-43 In quel tempo. Essendo il Signore Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.