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Appuntamenti

Fino al 29 luglio –
Morimondo: mostra di cartografia

Il museo dell'Abbazia ospita l'esposizione

27 Marzo 2012

Nelle sale del monastero di Morimondo, il Museo dell’Abbazia ospita l’esposizione delle carte provenienti dalla “collezione Gianni Brandozzi”.

Da una parte sono una documentazione storica di rara bellezza ed importanza che descrive e riassume il percorso delle epoche precedenti. Ogni carta infatti è una piccola “summa” di conoscenze circa i tracciati di comunicazione commerciale e di pellegrinaggio.
Da una parte il “viaggio” proposto dalla esposizione è l’uomo stesso che nei secoli scopre e descrive minuziosamente il territorio attraversato dalle annotazioni di carattere geografico, con strade passaggi e percorsi continuamente aggiornati.

Della vasta collezione di oltre duemila carte e vedute a stampa d’Italia e d’Europa, ne sono tratte alcune databili dal XV al XIX secolo.

Questo itinerario inizia con una copia del XVII secolo della Tavola Peutingeriana, che descrive la massima espansione dell’impero romano, che nel IV secolo.
Molto ricco l’apparato di carte del Cinquecento, il più importante disponibile per esposizioni: datata 1511 è l’Italia del Sylvanus, primo esemplare conosciuto di carta stampata a due colori, il rosso e il nero con forma trapezoidale; nel 1540 il Munster realizza la sua Cosmografia Universale in cui descrive l’Europa, con l’insolito orientamento sud-nord, ammirando in questo modo la penisola completamente rovesciata.
A cavallo tra XV e XVI secolo si collocano le carte Tolemaiche, che dopo la scoperta degli antichi manoscritti di Tolomeo (II secolo) vengono riproposte dai cartografi del Cinquecento, tra i quali il Munster, l’Ortelio e il Magini. Il XVII è il secolo delle belle carte figurate; si esce fuori dagli antichi schemi della rappresentazione “schematica” del territorio italiano per passare ad una rappresentazione che racconti anche i costumi dei popoli della penisola. È il caso delle carte del Visscher in Tabula Italiae, Corsicae, Sardiniae et adjacentium Regnorum del 1652 o dello Speed in Italia ( Prospect of the Most Famous Part of the World) del 1676, coloratissime e ricche di dettagli particolareggiati volti ad immortalare definitivamente l’Italia del 1600. Segnaliamo ancora le carte dell’italiano Vincenzo Coronelli che a Venezia alla fine del Seicento realizza l’Atlante Veneto da cui provengono le carte Italia, Il Golfo di Venezia e Il ristretto del Mediterraneo fornendo una descrizione quasi nautica dell’Italia, con una particolare attenzione ai porti e alle zone costiere della penisola. Dopo le carte del XVIII secolo, si giunge al XIX secolo dove protagonista è l’Italia Risorgimentale. Del 1859 è la sconosciuta opera Veduta panoramica dell’Italia austriaca, e del 1861 è il Panorama Italiano, splendida e rarissima carta che rappresenta l’Italia nella prospettiva nord-sud, fatta stampare dalla Società Editrice dell’Emilia presso la Litografia Ronchi di Milano. La carta venne eseguita per festeggiare la proclamazione dell’Unità d’Italia avvenuta il 17 marzo 1861 quando a Torino Camillo Benso Conte di Cavour proclamava Vittorio Emanuele II Re d’Italia. La mappa è circondata da 46 ritratti di personaggi italiani illustri (poeti, scrittori, artisti e politici), 15 vedute di importanti monumenti di città italiane, 78 stemmi, tutti finemente acquerellati, delle principali città ed infine un’insieme di costumi dagli Etruschi ai tempi moderni.
 

La mostra rimarrà allestita dal primo aprile al 29 luglio.
Sarà visitabile la domenica dalle 15,00 alle 18,00 (ultimo accesso mezz’ora prima) previo ingresso al chiostro con relativo biglietto.
Sabato 14 aprile, nell’ambito della settimana della cultura, sarà possibile visitare gratuitamente la mostra della cartografia.