1. Ovviamente grigio e spento
Come parlare del giorno che ho vissuto? Che cosa dire della settimana che finisce? Che colore sceglieresti per disegnare questo tempo? C’è troppa gente che forse risponderebbe: ovviamente il grigio, ovviamente colori spenti.
Il grigio, i colori spendi per disegnare la monotonia del prevedibile. I giorni, gli anni scorrono nel grigiore del prevedibile: si nasce, si cresce, si diventa grandi, si diventa vecchi, si muore. È prevedibile. Al lavoro, ieri, oggi, domani sii sa che cosa si deve fare, che cosa può accadere. È prevedibile. Questa sera, domani sera che cosa faranno? È prevedibile, usciranno per passare ore prevedibili, bere birre prevedibili, fare tardi, com’è prevedibile. Vai a Messa e che cosa dirà il prete? Dirà quello che devono dire i preti, è prevedibile.
Come hai vissuto gli eventi della comunità, le vicende delle famiglie che abitano vicino, le notizie sul paese, sulla città, sul mondo? C’è troppa gente che forse risponderebbe: come si guarda la cronaca alla televisione, come uno spettatore esterno. Ho il mio mondo, ho i miei problemi. Il resto mi passa vicino, posso guardarlo, posso parlarne ripetendo quello che tutti dicono. Sono uno spettatore.
Come consideri le proposte che ricevi? Come rispondi agli appelli? Che cosa pensi di fare per la tua comunità cristiana, per la comunità civile, per le imprese di solidarietà che sono state annunciate? C’è troppa gente che forse risponderebbe: io però non sono capace di fare quello che si dovrebbe, io non posso assumere responsabilità. Io non posso pensare di farmi avanti per una missione, per una vocazione alta e definitiva: sono troppo fragile, troppo impreparato, troppo incapace.
2. L’annunciazione
Nel mondo grigio del prevedibile, nell’atteggiamento passivo dello spettatore, nella considerazione complessata di non essere all’altezza, può irrompere l’imprevedibile annuncio di un angelo di Dio che porta un messaggio.
Nella testimonianza evangelica l’angelo Gabriele irrompe nella casa di Nazaret, dove la vita, possiamo immaginare, scorreva nella ripetizione del prevedibile. Una vita già scritta, un matrimonio già combinato, una casa che sarà sempre quella. L’annuncio dell’angelo spaventa la persuasione del prevedibile e chiama Maria ad entrare nella storia come protagonista ed a prendere coscienza di poter realizzare l’impresa superiore ad ogni aspettativa, oltre ogni ragionevole limite umano.
L’annuncio dell’angelo scuote il prevedibile, chiama a essere coinvolti, corregge chi si sottovaluta.
3. La devozione all’Immacolata occasione per l’annunciazione
La celebrazione del Giubileo della Statua della Beata Vergine Immacolata di San Salvatore può essere l’occasione per un’annunciazione che scuote e cancella il grigiore: per disegnare la vita con lo splendore della gloria, non con grigio della monotonia; con il fuoco dell’ardore, non con l’indifferenza dello spettatore; con l’azzurro che rivela quel frammento di cielo che abita in te e ti impedisce di sottovalutarti.

