1. La rassegnazione al prevedibile
Si sa già che cosa deve succedere. È prevedibile quello che succede oggi, e domani, e dopo.
La vita procede con il ripetersi dell’ovvio. Vite già scritte. Feste prevedibili. Contratti matrimoniali già pronti, come quello tra Giuseppe e Maria. E tragedie prevedibili. Malattie mortali. Amori provvisori. Coincidenze che decidono la vita come una sorta di fatalità.
Una ragazza malata: che sarà di lei? Per salvarle la vita si deve amputare la gamba. Non c’è rimedio.
2. L’irrompere dell’annunciazione
Ed ecco lo stupore: irrompe la gioia. Si presenta in nome di Dio l’angelo per il lieto annuncio. È così imprevisto il messaggio dell’angelo che ne viene un turbamento profondo ed un interrogarsi inquieto e un domandare pieno di trepidazione. Maria riconosce la grandezza dell’opera di Dio e si decide per fare della rivelazione la sua vocazione: «Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola».
Anche per Venturina l’apparizione di Maria è stata l’annunciazione di una grazia sorprendente, della guarigione miracolosa.
3. Viene a noi l’angelo mandato da Dio
Con quale parola ci saluta e ci chiama l’angelo di Dio? Quando è arrivato nella mia vita? In quale momento ho accolto con inquietudine, turbamento, stupore una parola troppo più grande di quanto è prevedibile? Quali parole sono annuncio sorprendente?
L’annuncio della gioia: rallegrati! «Produco germogli di grazia e i miei fiori danno frutti di gloria e di rettitudine». Sarà possibile la gioia anche nella mia vita, anche in casa mia?
La rivelazione della mia dignità. Chi sono? «Dio mandò il suo figlio nato da danna, nato sotto la legge per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli». Perciò poso pregare, perciò posso sperare, perciò posso vivere amando come Gesù ha amato.
La vocazione. C’è una parola per me. La mia vita è una vocazione. Non solo la scelta fondamentale, ma nella monotonia del prevedibile ci può raggiungere la parola dell’irrompere della gioia, della vocazione ad amare, ad amare ancora, ad amare in modo nuovo.

