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«Bella come la luna»

60° Anniversario Fondazione della Parrocchia, Melegnano, Parrocchia Santa Maria del Carmine - 8 settembre 2025

8 Settembre 2025

1. La bellezza: idolo, ossessione, tentazione

Essere bella, essere bello: è un desiderio, è un imperativo, è una sfida. L’ossessione per l’aspetto fisico conduce per strade complicate, dolorose, insidiose. Si presentano dei modelli e si insinua nell’animo di una ragazza o di un ragazzo la convinzione che se non ci si conforma ai modelli presentati non si merita attenzione, non si è adatti per essere amati. Perciò soprattutto gli adolescenti, ragazze e ragazzi, rischiano di essere complessati e ossessionati: si guardano allo specchio, si confrontano con i coetanei, si consigliano con gli esperti. Sono complessati: si trovano troppo piccole, troppo grandi, troppo grasse, troppo sgraziate.

La bellezza attira l’attenzione, contiene una tentazione: l’attrattiva esercitata dalla bellezza può degenerare in una attitudine possessiva. È bella: deve essere mia! Attenti all’esteriorità, piuttosto che alla verità della persona, sedotti dal corpo e indifferenti all’anima. La bellezza nella sua precarietà insidia la fedeltà nei rapporti: ogni giovinezza diventa maturità e vecchiaia, chi è sano si ammala, chi è giovane diventa vecchio, chi è magro ingrassa, chi ha bei capelli li perde. Un rapporto costruttivo sull’attrattiva fisica diventa precario come precaria è la bellezza giovanile.

 

2. La bellezza di Maria

Come è bella Maria! «Bella come la luna, […] madre del bell’amore». La bellezza di Maria è quella di una persona bella: è l’attrattiva della grazia di Dio, «piena di grazia», che Maria ha ricevuto da Dio per opera dello Spirito Santo e ha custodito per tutta la vita, in una relazione fedele in modo singolare a Gesù, la relazione di essere la madre, ma anche la discepola del Cristo. La bellezza di Maria è quella di essere madre del bell’amore e del timore: “il bell’amore” è una immagine un po’ fuori moda, ma significa l’amore che rende migliori, l’amore che avvicina a Dio, il bene sommo. Il bell’amore è una esperienza che coinvolge in modo profondo le persone che si amano, tutte le dimensioni: i sentimenti, la volontà, i pensieri, il corpo e l’anima, la sessualità e la spiritualità.

L’amore che rende migliori coloro che si amano è la bellezza di Maria e l’amore che siamo chiamati a imitare. L’amore che rende migliori, è quello di Maria che ospita Cristo, il più bello tra i figli degli uomini. Perciò è un amore che dona vita, vita eterna: «Se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi». Non è l’amore che dura fin quando si è giovani, belli, sani, appassionati; è l’amore che dura sempre con la decisione di essere servi gli uni degli altri, “nella buona e nella cattiva sorte”.

L’amore che rende migliori, è quello di Maria che è «madre della conoscenza e della santa speranza». Guardando al futuro la speranza vince la paura perché l’amore è fedele, le scelte che segnano il presente e il futuro sono compiute con fiducia, per sé, per i propri figli e nipoti, perché è un amore che nasce da Dio e vive in Dio.

La Parrocchia che venera la Madonna del Carmine volge lo sguardo alla donna vestita di sole, bella come la luna: forse immagini un poco singolari. In realtà contempla con commozione la visione di una bellezza che insegna ad amare e ispira con determinazione il presente e il futuro della comunità a questa bellezza che avvicina a Dio uomini e donne con tutta la concretezza meravigliosa e fragile della loro vita.