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Perché? L’interrogativo sull’originalità cristiana

Festa Cittadina di tutte le associazioni malnatesi e mandato agli animatori dell’Oratorio estivo, Malnate – Parrocchia San Martino, 2 giugno 2025

2 Giugno 2025

1. L’originalità imbarazzante

I discepoli di Gesù sono originali e perciò molti li criticano e li mettono in imbarazzo. Perché non fate come tutti gli altri? Perché i discepoli di Giovanni e i Farisei digiunano, mentre i discepoli di Gesù non digiunano?

Sempre i discepoli di Gesù sono originali e avvertono spesso di essere bersaglio di critiche, di derisione, di disprezzo, di sospetto. Che cosa fai alla domenica? Che cosa pensi della vita, della morte, del matrimonio, ecc? Se in classe, in ufficio, su una cattedra di scuola o di università uno dice che crede in Gesù e va a Messa alla domenica e ascolta i discorsi del Papa o del Vescovo o del Parroco, è considerato un po’ strano, un po’ antiquato, un po’ sospetto.

Perciò, forse, molti preferiscono nascondere la loro originalità, preferiscono ridurre i discorsi con gli altri a chiacchiere innocue piuttosto che dichiarare la loro fede e dare ragioni della loro speranza.

 

2. «Dunque, sia che mangiate, sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio»

Ciò che rende i cristiani originali è il rapporto con Gesù: «lo sposo è con loro». Gesù è vivo, Gesù è risorto, Gesù è presente, Gesù mi parla, Gesù mi rende partecipe della sua vita. Io lo incontro, io lo ascolto. Poiché Gesù è vivo e io sto con lui e lo seguo, io sono fiducioso.

I cristiani sono originali perché, in comunione con Gesù risorto, sono fiduciosi. I molti motivi di preoccupazioni, il clima deprimente e scoraggiato che si respira sembra indurre tutti alla sfiducia. Invece seguendo Gesù i discepoli sono fiduciosi: Gesù è la via che conduce alla vita, Gesù è l’amico che non abbandona mai, Gesù è il Signore che salva anche dalla morte e dà la vita eterna

Poiché seguo Gesù, vivo come lui: «io sto in mezzo a voi come colui che serve» (Lc 22,27). L’originalità cristiana è concepire la vita come un servizio, la vocazione a servire. La vita non è una carriera, non è la ricerca di una sistemazione, non è chiudersi in qualche angolo rassicurante… La vita è la gioia di dare gioia agli altri, come ha fatto Gesù; è il coraggio di donare la propria vita per il bene di tutti; è l’attenzione speciale per chi conta di meno. Così fanno gli animatori degli oratori estivi, gli educatori del campeggio, i volontari adulti dell’oratorio e del campeggio.

 Poiché seguo Gesù, sono insieme con gli altri, faccio parte della comunità, mi faccio carico dello stare insieme nel nome del Signore. La comunità unita mostra la presenza dello Spirito perché vive la stima reciproca, l’attenzione alle persone: abbiate riguardo della coscienza degli altri, anche dei deboli. La comunità radunata dallo Spirito pratica l’ascolto, il perdono, la riconciliazione, l’accoglienza dei molti, dei nuovi, di quelli vengono da altri Paesi.