Come si descrive l’accogliere che Gesù propone: «In verità, in verità vi dico: chi accoglie colui che io manderò accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato»?
1. La porta
C’è una porta che dice: “Non entrare! Non ti voglio accogliere!”.
In Antiochia di Pisidia Paolo viene invitato a parlare; sembrano le premesse per un’accoglienza, ma «Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo» (At 13,44s).
Nel cenacolo Gesù annuncia il tradimento di Giuda: «Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno».
C’è una porta che dice: “Entra! Vieni! Sei atteso! Sei desiderato! Sei accolto come amico. Porti il peso dei tuoi peccati, ma si apre la porta della misericordia, la porta santa che offre il perdono e l’indulgenza plenaria”.
Anche a casa tua c’è una porta. Per chi apri la porta? La porta della tua casa, la porta della casa parrocchiale, la porta della chiesa, la porta dell’istituzione di cui sei responsabile? Il prete simpatico e amato, e il prete che è mandato a sostituirlo; la persona generosa e discreta, e la persona piena di pretese e maleducata; il benefattore che offre e il povero che chiede; il conoscente e amico, lo sconosciuto sospetto.
2. La tavola
Il segno dell’accoglienza è sedersi a tavola. Si stabiliscono relazioni. Come i tre angeli che visitano Abramo e sono accolti presso la sua tenda: siedono a mensa e la casa si riempie di stupore: si accoglie un servo e arriva il suo padrone, si accoglie un discepolo ed entra il suo maestro; accogli un uomo, una donna e entra nella tua vita la Trinità. Stare a tavola insieme è motivo di grandi sorprese: l’ospite si rivela custode del mistero di Dio, come Maria accolse Gabriele, come Abramo accoglie i tre uomini, come la casa di Betania accoglie Gesù.
La tavola, sedere a tavola è un modo per dire che si stabiliscono relazioni. Gesù si confida. Gesù rivela, si rivela, rivela il Padre, rende partecipi i suoi discepoli di tutto quello che ha udito presso il Padre. La virtù di stare a mensa comprende l’ascolto, l’attenzione, il racconto della vita, delle pene, delle preghiere, delle promesse.
3. I doni
La tavola si riempie di doni, di quelli offerti e di quelli ricevuti. Che cosa offri per accogliere chi hai fatto entrare e sedere alla mensa? Il servizio, la sollecitudine, il sostentamento, l’attenzione a ciascuno degli ospiti. Che cosa ti offre colui che hai accolto? Il pane della vita, la vita di Dio, la pace, la gioia, il servizio del servo che lava i piedi.

