Link: https://www.chiesadimilano.it/cms/documenti-del-vescovo/mario-delpini-documenti-del-vescovo/md-omelie/omelie-anno-2025/chi-crede-in-me-anchegli-compira-le-opere-che-io-compio-2837034.html
Share

«Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio»

Festa dei santi Filippo e Giacomo, Apostoli. 60° anniversario di Ordinazione Presbiterale di Don Giancarlo Cereda (1965-2025), San Zeno di Olgiate Molgora - 2 maggio 2025

2 Maggio 2025

1. Com’è il tempo dei desideri piccoli?

Nel tempo dei desideri piccoli il cielo non è né azzurro né nero. È grigio. È quel tempo in cui non si sa se pioverà o se splenderà il sole. È il tempo in cui si parte per la passeggiata e si dice: “Non ci aspettiamo che sia una giornata fantastica: speriamo almeno che non piova”.

Nel tempo dei desideri piccoli le parole tendono ad essere chiacchiere, curiosità insignificanti, raccolta di luoghi comuni e di notizie scontate; si ripete quello che si è appena letto e quello che tutti hanno appena letto e che tutti sanno già. Anche le cose importanti, anche le notizie di importanza mondiale e di rilevanza storica, come la morte di Papa Francesco, come l’infierire dei prepotenti sui deboli con guerre disastrose, nel tempo dei desideri piccoli si riducono a chiacchiere, discussioni inconcludenti, ipotesi formulate più per accontentare la fantasia che per capire il momento e viverlo bene.

Nel tempo dei desideri piccoli gli affetti tendono a durare fino a quando uno si trova bene con l’altro e poi finiscono, gli affetti sono più un gioco che un impegno che genera futuro; le amicizie e gli amori sono per rendere piacevole qualche momento della vita, ma senza impegno: talora con molte pretese, ma senza promettere nulla.

Nel tempo dei desideri piccoli anche gli impegni sono piccoli, anche la generosità è piccola, anche la carità è piccola: tende più a essere l’elemosina per sentirsi a posto che il servizio che si prende cura degli altri.

Nel tempo dei desideri piccoli, abitano piccole speranze. Le speranze piccole sono quelle che sono in pratica le aspettative prevedibili, fino a dopodomani: speriamo di essere promossi, speriamo di guarire presto, speriamo di avere i soldi per cambiare la macchina e andare in vacanza.

Alcuni dicono che questo tempo sia il tempo dei desideri piccoli.

 

2. Ma i discepoli di Gesù…

Le promesse che Gesù ha fatto ai suoi discepoli li rendono protagonisti del tempo dei grandi desideri e delle grandi speranze.

Perché gli apostoli «salirono nella stanza al piano superiore dove erano soliti riunirsi ed erano perseveranti e concordi nella preghiera»? Perché hanno creduto alla promessa di Gesù e invocano addirittura lo Spirito Santo, desiderano partecipare addirittura alla vita di Dio, essere figli nel Figlio, ed annunciare il regno di Dio fino agli estremi confini della terra. Uomini e donne dai grandi desideri.

Perché Tommaso chiede a Gesù: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Perché vuole seguirlo fino al compimento della missione, fino alla croce, fino alla gloria, fino alla fine. Vuole stare sempre con lui. Vuole raggiungere quella dimora che Gesù promette. Non vuole una sistemazione, ma rispondere alla vocazione santa alla quale è stato chiamato. Un uomo dai grandi desideri.

Perché Filippo chiede a Gesù: «Signore, mostraci il Padre e ci basta!»? Perché vuole entrare nel mistero più profondo e conoscere Dio e ha fiducia che Gesù sappia mostrare il Padre, anche se non sa come. Filippo chiede non il sollievo di un momento, non la guarigione da una malattia, non un po’ di pane per la fame di oggi. Chiede a proposito di Dio. Un uomo dai grandi desideri.

 

3. La missione di un prete, di don Giancarlo, per esempio.

Forse si può descrivere anche così la missione del prete oggi. La missione è abitare il tempo dei desideri piccoli e chiamare la gente ai grandi desideri. Desiderate di più.

Non accontentatevi di vivere, di tirare avanti, di sopravvivere: voi potete desiderare addirittura la vita. «Io sono la via, la verità, la vita», dice Gesù. Voi potete desiderare la vita eterna.

Non accontentatevi di un po’ di affetto, di una compagnia che rende meno noiosi i giorni, di avere un marito, una moglie, dei figli, degli amici: voi potete desiderare addirittura l’amore fino alla fine, l’amore che diventa dono della vita, condivisione del senso della vita.

Non accontentatevi di un po’ di devozione, di dire qualche preghiera rivolta a un dio qualsiasi: voi potete desiderare di più, voi potete desiderare di conoscere il Padre nella rivelazione di Gesù, voi potete desiderare di pregare come Gesù ha insegnato, di credere in Gesù ed avere in lui la vita eterna.

 Non accontentatevi di fare un po’ di bene, di dare un’offerta a chi la chiede: voi potete desiderare di più; potete desiderare di vivere in un modo alternativo all’individualismo facendo del vostro vivere un servire, vivendo la carità non come una parentesi edificante di una vita assestata nella comodità, ma come lo stile che dà ad ogni giorno ed in ogni ambiente il segno della presenza dello Spirito di Gesù.

Per questo esistono i preti, per questo siamo grati a don Giancarlo per i sessant’anni di ministero, perché è stato un discepolo del Signore che ha abitato questo tempo per rivelare le promesse di Gesù e dire a tutti: potete desiderare di più, potete essere uomini e donne dai grandi desideri, pellegrini di speranza.