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Vie di santità ispirate alla Passione del Signore: contemplazione, commozione, imitazione, conformazione, predicazione

Venerdì Santo – Celebrazione della Passione del Signore, Milano, Duomo - 18 aprile 2025

18 Aprile 2025

1. In cammino con i santi

Nella nuova Guida della Diocesi ho contato 23 istituti di vita consacrata, di suore, frati, laici consacrati che si intitolano a quella che potremmo chiamare la spiritualità del venerdì santo. Infatti coloro che hanno dato vita a queste forme di vita consacrata hanno definito il loro carisma contemplando la passione di Gesù crocifisso, la croce, il Sacro Cuore, il Preziosissimo Sangue di Gesù.

La liturgia ci propone e i santi ci incoraggiano a vivere questo giorno nella meditazione dei racconti della passione.

Papa Francesco nell’ottobre del 2024 ha pubblicato l’enciclica Dilexit nos, sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo. In questa enciclica ha ripercorso la storia della devozione al Sacro Cuore insegnando che «nel Cuore trafitto di Cristo si concentrano, scritte nella carne, tutte le espressioni d’amore delle Scritture. Non si tratta di un amore semplicemente dichiarato, ma il suo costato aperto è sorgente di vita per quanti sono amati, è quella fonte che sazia la sete del suo popolo» (n. 110).

Forse qualche frammento di questa storia può aiutare anche noi a vivere la contemplazione della passione e l’adorazione della croce, e a rispondere alla nostra vocazione alla santità.

 

2. San Carlo: contemplare, piangere, sperare

San Carlo è rappresentato in molti quadri in preghiera e contemplazione davanti al crocifisso: contempla fino alle lacrime.
La meditazione della passione di Cristo è la via per imparare l’essenziale: «Due sono le cose specialmente necessarie da sapersi dall’uomo, e queste implorava sant’Agostino da Dio con queste parole: “Signore possa io conoscere te e conoscere me”. All’una e all’altra di queste conoscenze massimamente conduce la frequente meditazione della Passione di Cristo» (Milano, 11 marzo 1584).

E confortando Papa Pio IV, suo zio, morente, scriveva: «In questo crocifisso tutte si hanno le nostre speranze. Questa è la vita, questa è la risurrezione nostra, questi l’intercessore, questi l’Hostia offerta per i nostri peccati, questi non rifiuta alcuno che in Lui creda, che confessi Lui essere vero Dio e ripone in Lui tutte le sue speranze» (Roma, 9 dicembre 1565).

Il “Crocifisso di San Carlo” è venerato in questo Duomo nella navata nord e invita a contemplare il mistero di Cristo Crocifisso non solo il venerdì santo.

 

3. San Francesco, della perfetta letizia, e la conformazione a Cristo Crocifisso

«Gli apparve un uomo, in forma di Serafino, con le ali, librato sopra di lui, con le mani distese ed i piedi uniti, confitto a una croce. A quell’apparizione il beato servo dell’Altissimo si sentì ripieno di una ammirazione infinita, ma non riusciva a capirne il significato. Era invaso anche da una viva gioia e sovrabbondante allegrezza per lo sguardo bellissimo e dolce col quale il Serafino lo guardava, di una bellezza inimmaginabile; ma era contemporaneamente atterrito nel vederlo confitto in croce nell’acerbo dolore della passione. Si alzò, per così dire, triste e lieto, poiché gaudio e amarezza si alternavano nel suo spirito. Cercava con ardore di scoprire il senso della visione, e per questo il suo spirito era tutto agitato. Mentre era in questo stato di preoccupazione e di totale incertezza, ecco: nelle sue mani e nei piedi cominciarono a comparire gli stessi segni dei chiodi che aveva appena visto in quel misterioso uomo crocifisso» (Tommaso da Celano, Vita Prima, III, 94: Fonti Francescane, nn. 484-485).

La vita di Francesco di Assisi è animata dal desiderio di seguire Gesù, imitare Gesù e il dono particolare delle stimmate è come il sigillo della conformazione a Lui.

 

4. San Paolo della Croce: predicare la passione

Paolo Danei (1684-1775) si è dedicato alla contemplazione della passione del Signore e ha sperimentato nella predicazione alla gente del suo tempo la straordinaria incisività di questo sostare in contemplazione. «Mediante la predicazione e la meditazione il Santo conduce a straordinari progressi spirituali persone di ogni categoria: in primo luogo ovviamente quelle consacrate […] ma anche moltissimi laici, tra cui padri e madri di famiglia. Con amorevole, ma incessante insistenza egli indica a loro come raggiungere la santità. Ed ecco svelato quella che egli chiama la “santità segreta della croce”: “Nella passione di Gesù c’è tutto”; è una via grande e sicura che tutti possono percorrere» (C. Brovetto, Paolo della Croce, in Dizionario di Mistica, Libreria Editrice Vaticana).