Sirio 26-29 marzo 2024
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Testimonianza

La gioia di Tettamanzi per don Ciceri Venerabile

Anche l’Arcivescovo emerito partecipa all'emozione delle comunità brianzole per il riconoscimento dell’eroicità delle virtù del sacerdote ambrosiano, come riferisce don Luca Raimondi, responsabile della Comunità pastorale Regina degli apostoli di Bernareggio

di Stefania CECCHETTI

5 Dicembre 2016

La Comunità pastorale Regina degli apostoli – che comprende le parrocchie di Bernareggio, Sulbiate, Villanova e Aicurzio – gioisce per la dichiarazione a Venerabile di don Mario Ciceri, che in quella zona visse il suo ministero di sacerdote. Racconta il parroco don Luca Raimondi: «Sono ancora presenti e vivi i suoi “ragazzi” che adesso hanno più di 80 anni. Dopo l’annuncio li ho visti piangere lacrime di gioia e pregare sulla tomba di don Mario, sepolto nella chiesa parrocchiale di Brentana di Sulbiate, dove fu prete dalla sua ordinazione, nel 1924, fino alla sua morte, avvenuta per un tragico incidente stradale nel 1945».

E continua: «Penso che il concetto di Venerabilità non debba portare a celebrazioni fastose e grandiose. Di don Mario, piuttosto, bisogna celebrare l’impegno quotidiano nella carità, il suo vivere l’ordinarietà dell’essere prete in modo straordinario. In fondo, è proprio questo il significato dell’essere Venerabile: la Chiesa ci dice che don Mario Ciceri è una persona da imitare perché viene riconosciuta l’eroicità delle sue virtù». Soprattutto, aggiunge don Raimondi, «don Mario diventa un esempio per i semplici cristiani, che indica a tutti come vivere il Vangelo nella vita di tutti i giorni».

C’è chi ci prova, proprio nel nome di don Mario: il suo impegno nella carità e la sua vitalità sono stati infatti raccolti dall’Associazione che porta il suo nome e che è presente nella parrocchia di Sulbiate nell’azione quotidiana con disabili e in mille altri lavori utili per comunità civile ed ecclesiale.

Don Raimondi racconta poi un aneddoto: «Proprio oggi ho incontrato a Triuggio l’arcivescovo emerito Dionigi Tettamanzi: sua madre di cognome si chiamava Ciceri, credo ci fosse un lontano legame di parentela con il Venerabile. Abbiamo condiviso la gioia per questa dichiarazione. Il Cardinale è molto legato alla figura di don Mario, mi ricordo che due anni fa presenziò alla veglia pasquale in cui celebrammo i 70 anni della morte».

La Comunità pastorale festeggerà il Venerabile con una targa e un monumento alla memoria che sarà posizionato nell’oratorio di Sulbiate. «Ci saranno senza dubbio anche una celebrazione e diverse iniziative», annuncia don Raimondi, ma al momento non sono state ancora definite.