Che cosa ci dice il logo dell'anno oratoriano 2018-2019 VIA COSÌ? Ecco in breve una "lettura" dell'immagine che accompagnerà la Proposta. È possibile scaricare il logo.


Quanto possono fare i discepoli del Signore Gesù se accolgono il suo invito ad andare insieme, a due a due, a percorrere le strade, portando con loro solo il Vangelo?

Questa immagine, il logo VIA COSÌ, dice molto di quanto sia contagioso un popolo che si mette in cammino su “mandato” di Gesù. Si ritrova per VIA e porta la pace, percorre le stesse strade di tutti ma non pensa ai suoi interessi e ai suoi affari. Lavora invece per liberare ogni casa e ogni ambiente di vita, dal male, dall’egoismo, dalla chiusura verso l’alto, dal grigiore di chi ha perso la speranza e la fiducia negli altri e in Dio.

Che grande Missione quella di questo popolo, che si muove insieme, che non lascia indietro nessuno, che accoglie e chiede di essere accolto!

Siamo piccoli, siamo pochi, siamo poveri di mezzi, forse nessuno ci vede o ci riconosce, siamo come dei puntini che sembrano insignificanti e comunque poca cosa in mezzo alla gente. Ma siamo dei “punti luce” che fanno trasparire la luce che viene dall’Alto e i diversi colori di cui siamo fatti. E così coloriamo il mondo, con quello che ciascuno di noi è, con la sua originalità, con i suoi talenti e le sue differenze, ma mai da soli.

Abitiamo là dove tutti abitano, eppure siamo un popolo distinto, non perché si distacca dagli altri, non perché si sente superiore. Il nostro obiettivo è metterci al servizio, per incontrare, fare amicizia, costruire ponti, collegare strade differenti, unire là dove ci sono divisioni o distanze. Siamo un popolo che si identifica con una VIA, quella tracciata da Gesù con la sua morte e risurrezione, salendo su quella croce che è visibile nel logo (la vedete?). Parte tutto da questa VIA. Partono le nostre strade e il nostro cammino. Non sappiamo chi incontreremo domani e che ne sarà di noi, ma ci fidiamo di chi ci ha inviato e messo nel mondo, per portare pace e guarigione e indicare che c’è una meta: «Il regno di Dio è vicino». Sappiamo fermarci solo se c’è da mettere in pratica il comandamento dell’amore in una casa o in un ambiente preciso, innanzitutto la nostra famiglia, i nostri condomini e i nostri quartieri, poi la scuola e il mondo dello sport, il mondo del volontariato e là dove ci si gioca per migliorare il mondo. Sappiamo anche organizzarci (quei quadretti raggruppati), ci mettiamo tutto il nostro impegno e il nostro ingegno.

Siamo Chiesa, siamo comunità. E sappiamo lavorare insieme agli altri, anche a chi non crede in Gesù. A chi ci rifiuta continuiamo, con discrezione e rispetto, a ridire: «Il regno di Dio è vicino». E lo facciamo con tutta la fantasia che possiamo mettere in campo. Anche nella comunicazione.

La nostra gioia e il nostro entusiasmo, persino la nostra simpatia possono creare occasioni di incontro.

Non siamo mai arrivati finché abitiamo sulla terra. Ci sentiamo in debito con il mondo e con gli altri finché tutto il grigiore dell’umanità non sarà illuminato COSÌ come Dio vuole.

Eppure sappiamo tornare in modo ordinato dal nostro Maestro. Lo facciamo ogni domenica, ad esempio. Siamo così “originali” che la domenica andiamo a Messa! Sappiamo metterci in ascolto della sua Parola, lo facciamo insieme, sapendo di doverci “tornare” personalmente. Quella i con il puntino della scritta VIA rappresenta ciascuno di noi in preghiera, davanti alla Parola e davanti alla Croce (quella A rappresenta tutt’e due le cose, un leggio e il segno della croce). Troviamo nella preghiera, nell’ascolto della Parola di Dio, nei Sacramenti la forza per riprendere il cammino, ogni settimana e quindi ogni giorno! Questa è la nostra VIA. Pensiamo che sia bellissima COSÌ! E come se non bastasse ci apre al dono più grande. Lo dice Gesù, è la sua promessa: «rallegratevi… perché i vostri nomi sono scritti nei cieli» (Lc 10, 20). Una scia di cielo che ci riporta alla meta del nostro pellegrinaggio: viene chiamata la Gerusalemme celeste. Ed è con Dio, nei cieli!

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