Non possiamo dimenticare che la Polonia ha conosciuto due dittature (quella nazista e comunista) e la tragedia della Shoah: basti pensare ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau dove trovarono la morte centinaia di migliaia di ebrei oltre che due santi quali padre Massimiliano Kolbe e Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), nonché numerosi altri martiri polacchi.


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Non c’è bisogno di spendere parole in questa sede per descrivere Auschwitz e Birkenau. Negli ultimi anni sembra essere cresciuta la necessità di portare i ragazzi a contatto con la memoria di uno dei drammi più scuri della storia dell’umanità. La scuola li istruisce, certo, ma la visita ai campi di concentramento coinvolge tutto il loro mondo emotivo e li aiuta nella formazione di una coscienza civile più capace di essere rispettosa dell’altro.
Così come sarà importante il ricupero degli scritti di alcuni autori: Primo Levi, Eli Wiesel, Etty Hillesum, Hannah Arendt, Yitzhak Katzenelson.

Da non dimenticare è il ricordo di due luminosissime figure di santi: padre Massimiliano Kolbe e santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) che ad Auschwitz trovarono la morte l’uno nel bunker della fame al blocco 11, l’altra nella camera a gas (da cui il titolo del film: “La settima stanza”).

A loro si aggiunge il ricordo dei martiri polacchi.

Papa Giovanni Paolo II nel corso del suo settimo viaggio apostolico in Polonia, beatificò il 13 giugno 1999 108 martiri morti per la loro appartenenza alla Chiesa Cattolica, sia come consacrati, sia come laici impegnati, accusati di inventati tradimenti, complotti, resistenze; quasi tutti deportati in campi di concentramento (Auschwitz, Dachau, Majdanek, Ravensbrück, Sachsenhausen) dove morirono uccisi dalle guardie o dalle torture inflitte.
Altri morirono in prigioni varie come i cinque laici capigruppo di Associazioni salesiane giovanili a Poznan, tutti decapitati nel carcere di Dresda il 24 agosto 1942. I 108 beati martiri polacchi appartenevano a 18 Diocesi e a 22 Congregazioni religiose; 3 Vescovi, 52 sacerdoti diocesani, 3 seminaristi, 26 sacerdoti religiosi, 7 fratelli professi, 8 suore professe, 9 laici; testimoni in vita ed in morte della loro grande fede in Cristo e nella Chiesa cattolica.

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