Il sussidio di preparazione per la visita di Francesco dice che “Milano è terra ambrosiana, dove l’aggettivo “ambrosiano” suona come sinonimo di accoglienza”

“La gioia del vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Inizia così l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium ed è con questa gioia nel cuore che ci prepariamo ad accogliere Francesco nella nostra diocesi.

 

di Claudio Tarantola
membro del Consiglio Pastorale Diocesano

 

Il sussidio di preparazione per la visita di Francesco dice che “Milano è terra ambrosiana, dove l’aggettivo “ambrosiano” suona come sinonimo di accoglienza”: accogliere sia dunque la parola che ci accompagni “in questo tempo che ci separa dal 25 marzo, a svolgere un cammino che prepari i cuori ad accogliere quanto ci sarà donato di vivere”.

 

Francesco ci ricorda che il cristiano è una persona che accoglie, accogliere significa fidarsi, abbattere i propri muri per riuscire ad intravvedere la pienezza dell’amore, accogliere è fare lo sforzo di aprire le porte di casa, le porte del cuore, aprire i propri confini a chi viene a bussare: ecco, Francesco viene a bussare alle porte delle nostre case, viene a casa nostra chiedendo di accoglierlo nella semplicità.

 

“Com’è bello immaginare le nostre parrocchie, comunità, cappelle, dove ci sono i cristiani, non con le porte chiuse, ma come veri centri di incontro tra noi e Dio. Come luoghi di ospitalità e di accoglienza“. (Francesco, 12 luglio 2015).

 

Apriamo il nostro cuore e accogliamo la parola di Francesco e raccogliamo il suo invito: “Gesù non cessa di accogliere e di parlare con tutti, anche con chi non si aspetta più di incontrare Dio nella sua vita”. Solo così saremo “Chiesa dalle porte aperte”.