Evangelizzare è anche affrontare la sfida dell’incarnazione della fede nella cultura, soprattutto in una società che vuole ridurre la fede e la Chiesa a un ambito privato e intimo

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di Laura Boccenti
Responsabile di Alleanza Cattolica per la Lombardia

 

«L’azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa» (Evangelii Gaudium n. 15). Evangelizzare è anche affrontare la sfida dell’incarnazione della fede nella cultura, soprattutto in una società che vuole ridurre la fede e la Chiesa a un ambito privato e intimo (cfr. E.G., n. 64).

 

Fede e cultura sono due realtà distinte. In ogni cultura, infatti, è contenuto un sapere che non dipende dalla visione di fede. Nel sapere umano però, sin dall’inizio, è presente anche la consapevolezza della dipendenza della realtà da qualcosa o da Qualcuno di più grande, di assoluto. Così, già nella conoscenza naturale del mondo è racchiuso il senso religioso, l’apertura del finito ad un senso misterioso e infinito.

 

La risposta della fede raccoglie la domanda suscitata dall’incontro della ragione col mistero dell’essere e al cuore dell’uomo che cerca la verità Cristo si rivela come la verità ricercata e desiderata.

 

Sin dai primi secoli il “popolo di Dio” ha evangelizzato culture diverse alimentandole col Vangelo e stimolandole ad aprirsi ad ulteriori sviluppi. Contemporaneamente all’evangelizzazione è avvenuta l’assunzione nella fede di concetti e categorie maturati in ambiti culturali specifici, di cui la Chiesa ha riconosciuto il valore universale, come l’eredità del pensiero greco e latino.

 

Oggi, in un momento in cui la società occidentale vive la tentazione di costruire la città dell’uomo senza Dio e contro Dio, i cristiani devono coltivare la certezza che l’incarnazione del Vangelo nella storia difende e promuove tutto l’uomo e ogni uomo innanzitutto ridonando la speranza nel senso trascendente della vita di cui ogni cuore ha nostalgia.