Una delle caratteristiche che più colpiscono del popolo ambrosiano è la sua capacità di influenzare beneficamente tutta la società civile

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di Giuseppe Zola
membro del Consiglio Pastorale Diocesano

 

Il sussidio pastorale redatto in preparazione alla visita del Santo Padre a Milano si intitola “In questa città Io ho un popolo numeroso, dice il Signore”. E in effetti, nella diocesi ambrosiana esiste, per grazia di Dio, un popolo cristiano numeroso, non solo per quantità, ma anche per un livello qualitativo fuori del comune, frutto di quanto seminato dai santi patroni Ambrogio e Carlo e coltivato dai grandi arcivescovi che si sono susseguiti nella guida della diocesi.

 

Una delle caratteristiche che più colpiscono di questo popolo è la sua capacità di influenzare beneficamente tutta la società civile, che trova nel lievito della Chiesa un punto di riferimento, talora anche non del tutto cosciente, che aiuta lo svilupparsi di una vita migliore nelle terre ambrosiane e che vede simbolizzata fisicamente nella stessa piazza del Duomo l’unità di una intera città.

 

L’altra caratteristica, accentuata dal recente magistero dell’Arcivescovo, Cardinale Angelo Scola, sta nella capacità di accogliere, dentro un unico popolo, le diverse esperienze che lo Spirito continuamente suscita. L’espressione “pluriformità nell’unità” esprime plasticamente questo dono dato alla diocesi ambrosiana, dono da coltivare con coraggio e fede profonda.

 

Tali caratteristiche rappresentano anche la grande responsabilità del popolo ambrosiano per una limpida testimonianza nei confronti di tutta la Chiesa universale. Sotto questo profilo, il nostro popolo ha il compito non solo di “ascoltare” (cosa che viene egregiamente fatta), ma anche di annunciare coraggiosamente e con gesti decisi la salvezza costituita da Cristo, salvezza che riguarda sia la vita personale di ciascuno sia la buona convivenza dell’intera società.