Ai cristiani di oggi è chiesto di vivere l’Ecce homo di Gesù, che non recrimina, ma accoglie e, pagando di persona, salva

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di Marta Scorsetti
membro del Coordinamento diocesano
Associazioni Movimenti e Gruppi
 

 

Sarà una tiepida giornata di primavera ad accogliere Papa Francesco nella nostra splendida Milano, o una fredda giornata ancora invernale? Quel che importa è che il nostro cuore lo attenda.

 

Il Papa viene e ci richiama l’essenziale: “Non mi stancherò di ripetere quelle parole di Benedetto XVI che ci conducono al centro del Vangelo: «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva».”[EG 7]

 

Pensiamo a Giovanni e Andrea o pensiamo alla samaritana, all’adultera che si sono lasciati guardare da Lui e l’hanno seguito perché quell’Uomo sapeva guardare nel profondo delle loro vite. Così, in un mondo dove tanti pensano di difendersi innalzando dei muri, chi ha incontrato Gesù vive una passione per il Destino di tutti gli uomini.

 

“Ai cristiani di oggi è chiesto di vivere l’Ecce homo di Gesù, che non recrimina, ma accoglie e, pagando di persona, salva”. (Sussidio pag 37)

 

Questo ci apre al dialogo umile e cordiale con chiunque, rendendoci desiderosi di costruire con tutti, condividendo la nostra vita amata e plasmata da Cristo. Siamo oggi chiamati a rinnovare il fascino dell’esperienza cristiana che ci ha cambiato la vita e ha dato al nostro sguardo un nuovo orizzonte.