È utile, ora che viene a trovare proprio noi, chiederci che senso diamo a questo evento

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di Matteo de Matteis
insegnante di religione

 

Perché il Papa viene a Milano? Sembra una domanda retorica, ma in realtà è da meno di un secolo che i Papi viaggiano molto.

 

È utile, ora che viene a trovare proprio noi, chiederci che senso diamo a questo evento. Cosa ci attendiamo dal 25 marzo? Una grande festa della fede? Parole capaci di scaldarci il cuore? Un selfie col Papa? Clamorosi annunci? Il sussidio, che è stato preparato per l’occasione, ci aiuta a dare più profondità: il Papa “presiede alla carità” e “conferma nella fede i fratelli”.

 

Cogliamo allora l’occasione di questo incontro per crescere nell’amore e nella fede.

 

Siamo Chiesa-Popolo di Dio: uomini e donne accomun(ion)ati da Gesù, che ci rende, tutti, a pari titolo discepoli-missionari, ciascuno nella propria vocazione. Ma allora anche tu, anche io abbiamo qualcosa da dire al nostro fratello vescovo di Roma. E cosa gli diremo? Forse la gioia di essere cristiani, la stima per lui e per il suo contributo alla riforma della Chiesa… E come glielo diremo? È sufficiente andare alla Messa al parco di Monza? Pare non si trovi più un pullman libero in tutta la Lombardia.

 

Ma ciò che conta – come con un fratello – è ascoltarlo davvero: leggiamo i testi che ci sta offrendo e approfondiamo i temi che ci sta raccomandando, come fa il sussidio. Organizziamo incontri in parrocchia, ma anche serate con amici, in cui con semplicità confrontarci sulle sue parole. Non facciamo del Papa un uomo di spettacolo, non riduciamolo a questo. Egli è davvero nostro fratello.