Un altro applauso aveva sottolineato anche l’annuncio fatto dall’Arcivescovo Angelo Scola del dono delle case ristrutturate per le famiglie in difficoltà

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Un grande applauso si è levato dal prato del parco di Monza alla conclusione dell’Angelus recitato da Papa Francesco in piazza Duomo a Milano e trasmesso sui sei maxischermi installati nell’area della Messa.

 

I fedeli hanno ascoltato in silenzio e in piedi le parole del Papa e pregato con il Pontefice, e alla fine hanno applaudito dal fronte del palco dove sarà celebrata la messa, collegandosi idealmente con le migliaia di fedeli che si sono radunati in piazza Duomo.

 

Un altro applauso aveva sottolineato anche l’annuncio fatto dall’Arcivescovo Angelo Scola del dono delle case ristrutturate per le famiglie in difficoltà. 

 

Un flusso continuo di fedeli dalla mattina riempie i 45 settori in cui è suddivisa l’area. C’è chi si è svegliato all’alba per essere tra i primi ad arrivare. A Porta Vedano Patrizia Leganaro è arrivata alle 6: «Sono venuta perché volevo sentire l’energia del Papa: non vederlo solo in televisione».

 

Dario, affetto da sindrome di down, di Vedano è in piedi alle 4 della mattina per preparare in oratorio le colazioni ai volontari che offrono assistenza nel settore riservato ai disabili sotto il palco.

 

«Se il perché è grande, il come non esiste – dice Emilia arrivata in sedia a rotelle accompagnata da Gabriella, amica da una vita, tra le prime a occupare il settore riservato ai 3mila disabili iscritti all’evento -. Dovevamo essere qui perché Francesco ci aspettava in tanti. Sono cose che capitano una sola volta nella vita».

 

Sono volute essere presenti anche le comunità straniere. «Papa Francesco è uno di noi, lo sentiamo vicino ai nostri problemi, capisce chi è povero», dice Alina, 29 anni, rumena, residente a Buccinasco sotto la bandiera con i colori del suo Paese di origine.

 

Tra i fedeli anche i richiedenti asilo ospiti a Villa Sacro Cuore a Triuggio.