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Il Duomo di Milano, la storia

Il Novecento e le cinque porte di bronzo

Il sec. XX ha offerto, come proprio contributo, le cinque porte di bronzo modellate da noti scultori.

6 Aprile 2011

Il sec. XX ha offerto, come proprio contributo, le cinque porte di bronzo modellate da noti scultori; la centrale, messa in opera nel 1906-08, è dedicata alla Vergine; le laterali collocate tra il 1948 e il 1965, celebrano la storia e personaggi del cristianesimo milanese e del Duomo.

Dal 1946 inizia il gravoso impegno di riparare i danni di guerra subiti nelle tragiche incursioni aeree dell’agosto 1943.

Dall’inizio degli anni Sessanta la Veneranda Fabbrica ha intrapreso il metodico impegno di restauro statico e conservativo dell’intero Duomo, dalla guglia maggiore e dai gugliotti alle volte, dalla facciata alle vetrate e ai dipinti, per investire successivamente guglie, archi rampanti, falconature, strutture verticali dei fianchi e dell’abside con il loro corredo di migliaia di statue, di ornati, di altorilievi. Quest’opera di conservazione e valorizzazione del Duomo non vedrà mai fine; essa è destinata a continuare nel tempo se si vuole tramandare questo immenso patrimonio d’arte e di fede ai milanesi e al mondo intero e richiede un costante impegno di uomini, di professionalità, di tecniche sempre più aggiornate e di cospicui mezzi finanziari.

Tra i più importanti e delicati interventi effettuati nell’ultimo ventennio del secolo, si sottolineano il restauro statico dei piloni centrali del tiburio e delle altre strutture più importanti e l’adeguamento liturgico del presbiterio con la formazione del nuovo spazio per le celebrazioni festive e della cappella feriale, compresa la valorizzazione del monumentale coro ligneo cinquecentesco e del complesso organario.

Anche il monumento-Duomo, come tutte le cattedrali medioevali, presenta una grande ricchezza di significati spirituali. Si susseguirono due percorsi iconografici di facile riconoscimento.

Percorso cristologico
Ha origine dalla scultura del finestrone centrale dell’abside, dominato dal grande sole raggiante, “Cristo=sole di giustizia”, che s’incarna nella Vergine Maria (l’Annunciazione) ed è adorato, a nome del popolo milanese, dai santi vescovi Ambrogio e Galdino. Il Sole, proveniente dall’oriente, illumina e redime la vita dell’umanità; fecondata dalla passione e morte del Salvatore, di cui fa memoria il tabernacolo raggiato sopra il coro contenente il Santo Chiodo, la luce si diffonde nel tempio ove, traendo dall’ombra i 52 piloni (simbolo delle 52 settimane dell’anno solare) fa nuova la vita di ogni uomo.

Percorso mariano
Dalla facciata, ove le figure femminili degli altorilievi marmorei prefigurano la Madonna, esso si sviluppa all’interno (altari, statue, vetrate, …) rafforzando la presenza di Maria che si dilata in tutta la cattedrale, sempre accompagnata dal folto corteo di profeti, martiri e santi dei capitelli dei piloni. Una presenza che si fa ancor più visibile all’esterno, verso il cielo, ove la Madonnina dorata (l’Assunta), innalzata sulla guglia maggiore, è al vertice del paradiso di santi che popolano le altre 134 guglie del Duomo e da lì protegge la città e i milanesi.