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Le Chiese cristiane di Milano desiderano condividere con chi abita in città una parola di augurio


Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano

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Anche quest’anno, attendiamo il  Natale con gioia, fede, speranza e amore, perché  in questo avvenimento  Dio Padre ha inviato il Suo Figlio unigenito affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna. Tutto quanto succede nella storia umana e nel creato, in questo giorno ottiene  la sua pienezza ed il suo compimento.

Dal giorno della nascita di Cristo il mondo non ha più potuto essere ciò che era stato.

La natura umana ed il creato hanno avuto la possibilità di diventare nuovo cielo, nuova terra, nuova umanità eterna.  Solo Cristo avrebbe potuto dire “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Apocalisse 21,5), perché solo Lui rinnova per l’eternità tutto ciò che esiste.

Su questa verità di Cristo, si dovrebbe basare la vita quotidiana di ogni credente in Cristo, nel modo di vivere, nel rapporto con Dio stesso, col nostro prossimo e verso il creato.

Siamo invece testimoni, nell’era in cui viviamo, dell’egoismo umano che porta ad abusare e mettere in pericolo la natura stessa, in cui nasciamo e viviamo. Così come l’essere umano vive, respira e abbisogna di cure ed amore, così anche tutto il creato necessita di amore, pietà e cure: l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo, la flora e la fauna terrestre. Se qualsiasi di questi elementi vengono abusati o utilizzati in maniera sbagliata, gli stessi diventano estranei, finendo col ritorcersi proprio verso coloro che ne abusano, stravolgendo così il disegno naturale  del Creatore.

Lo spazio vitale degli altri esseri viventi è, in questo modo, messo a rischio dall’essere umano, che si dedica a ciò che è per natura limitato e passeggero, diventando a sua volta un essere limitato e passeggero.

Il Natale possa rappresentare per noi tutti e tutte una rinnovata occasione di serena meditazione su questi temi e, nello stesso tempo, l’impegno ad un cambiamento di mentalità nel nostro modo di stare al mondo e con il mondo. La luce che rischiara le tenebre (Is.50,10)   possa ancora una volta, illuminare il cammino delle nostre comunità di fede e la città nella quale viviamo. In una testimonianza fondata sulla fede, sulla speranza e sulla carità.

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