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Verso l'Expo

Trasporti, le imprese
chiedono un rafforzamento

Indagine della Camera di commercio: secondo gli imprenditori una migliore rete infrastrutturale può rilanciare gli investimenti diretti esteri

di Cristina CONTI

29 Luglio 2014

È il rafforzamento dei trasporti, secondo le imprese lombarde, la chiave di volta per il successo di Expo: nove su dieci chiedono che il settore venga potenziato e il 62,4% vorrebbe un intervento molto forte. A dirlo è un’indagine della Camera di commercio di Milano a febbraio 2014 su 1.300 imprese milanesi e lombarde.

Una migliore rete infrastrutturale secondo gli imprenditori può portare a un rilancio degli investimenti diretti esteri del 15% nel medio-lungo periodo, con una crescita del business internazionale di circa un miliardo di fatturato e 3.600 addetti in più all’anno. Con infrastrutture più efficienti, infatti, si risolverebbe il problema delle code, il maggiore per le imprese del territorio, secondo una su quattro: il traffico che ritardi nelle consegne e incrementa i costi. «Già oggi il 56% di tutti gli investimenti attivati dal 2005 al 2011 in Italia deriva da multinazionali straniere che avevano in precedenza la sede generale in Lombardia – commenta Alberto Meomartini, vice presidente della Camera di Commercio di Milano -. Una migliore connessione può avere un impatto positivo sulle scelte degli investitori stranieri».

Un volano anche per l’occupazione. Nella nostra regione, infatti, si registra il maggior numero di addetti ai trasporti di tutta l’Italia: 92.170 per quello terrestre e mediante condotte, 99.984 per le attività di supporto, su un totale di 198.795 addetti nell’intera penisola. Tra le città il primato spetta a Milano con 121.773, il 60% circa degli addetti lombardi, 71.807 per le attività di trasporto e 45.557 per le attività di trasporto terrestre e mediante condotte.

Milano in Lombardia è prima anche per il numero di imprese del settore, con 13.149 attività, seguita da Brescia con 2.865 e Bergamo con 2.338. «La stessa Brebemi è nata dalla volontà dell’imprenditoria e delle comunità locali lombarde, per rendere più rapidi i collegamenti tra i tre capoluoghi lombardi – rileva Meomartini -. Per iniziare a progettarla si è dovuto modificare una legge nazionale che vietava di costruire nuove autostrade. In questo contesto ha avuto un ruolo centrale il sistema delle Camere di Commercio, come ha riconosciuto il presidente del Consiglio Matteo Renzi». Un’importanza che sicuramente rimarrà tale anche in futuro.