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Pensare e proporre l’itinerario come un percorso di fede

Soggetti attivi

25 Ottobre 2012

È fondamentale che i nubendi siano e si sentano protagonisti del percorso di preparazione al matrimonio. È noto che in un itinerario di formazione che ha per oggetto una sapienza essenziale alla vita, quale anche è l’itinerario di preparazione al matrimonio, l’apprendimento avviene solo a patto che si realizzi un coinvolgimento attivo della persona, un suo essere sollecitata personalmente e chiamata in causa. Solo a questa condizione si potrà propiziare un movimento libero di ricerca del senso dell’esperienza e favorire la percezione che in ciò che viene lì proposto si gioca qualcosa che la riguarda da vicino. Da qui l’urgenza di mettere in atto modalità che prevedano e incoraggino il coinvolgimento attivo di coloro che chiedono il matrimonio cristiano. Si possono proporre domande dirette, a cui chiedere di rispondere inizialmente per iscritto per poi condividere in coppia e nel gruppo o sollecitare l’intervento a partire da un audiovisivo, o ancora affidare a loro la presentazione di un preciso aspetto della loro esperienza affettiva evidenziando magari i nodi problematici su cui aprire un breve confronto. È importante in ogni caso favorire la presenza viva e vitale delle persone.

«I fidanzati sono oggetto della cura pastorale della chiesa e al tempo stesso sono e desiderano essere considerati soggetti attivi del loro cammino di preparazione al matrimonio. […] Occorre porre attenzione a tutto ciò che di positivo portano nella loro esperienza, anche se bisognoso di purificazione e trasformazione». (La preparazione… n.3)