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MILANO

Scola: «Il folle gesto omicida al Tribunale riempie di grave sconcerto e angoscia»

L’Arcivescovo ha espresso il dolore personale e della Chiesa ambrosiana per i tragici fatti al Palazzo di Giustizia che hanno provocato la morte di tre persone e il ferimento di due. «Lo smarrimento e la paura non diano spazio a sterili polemiche». La visita di mons. De Scalzi

9 Aprile 2015

«Il folle gesto omicida che ha causato la morte del magistrato Fernando Ciampi, dell’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e del signor Giorgio Erba riempie di grave sconcerto e angoscia. Unisco il mio dolore e quello della Chiesa ambrosiana al dolore dei cittadini di Milano e del Paese intero». In un messaggio il cardinale Angelo Scola è intervenuto sui tragici fatti di giovedì 9 aprile al Palazzo di Giustizia di Milano. È di 3 morti e due feriti il bilancio della mattina di terrore, dove l’imputato di un processo per bancarotta fraudolenta, l’immobiliarista Claudio Giardiello, 57 anni, ha ucciso il giudice Ferdinando Ciampi, Giorgio Erba (suo coimputato nel processo sul fallimento dell’Immobiliare Magenta di cui Giardiello era socio di maggioranza) e il suo ex avvocato, Lorenzo Alberto Claris Appiani che nel processo era testimone.

«Prego affinché la luce del Risorto accenda nei cuori dei familiari delle vittime la speranza certa della vita eterna. L’Autore della vita consoli il loro straziante dolore – ha sostenuto l’Arcivescovo -. Lo smarrimento e la paura che ora invadono noi tutti non diano spazio a sterili polemiche. La tragica morte delle vittime incrementi il nostro impegno nell’edificazione della vita buona tesa al benefico sviluppo della nostra Milano. Ogni Istituzione, a partire dalla Chiesa, faccia la propria parte per prevenire e contenere il male che acceca e uccide, per educare al bene comune e per garantire sicurezza ai cittadini».

Mons. Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare della Diocesi, a nome del cardinale Scola, che oggi era fuori città, è stato a Palazzo di Giustizia dal presidente reggente del Tribunale di Milano Roberto Bichi a portare la vicinanza e la solidarietà della Chiesa ambrosiana.