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Lavoro

Quello che le imprese chiedono al Pirellone

Indagine della Camera di Commercio di Monza e Brianza: dopo le perdite nel giro d’affari, la nuova amministrazione regionale avrà un ruolo-chiave per l’economia

di Cristina CONTI

5 Marzo 2013

Hanno superato i 70 miliardi di euro le perdite di giro d’affari per le imprese lombarde tra il 2011 e il 2012. E per quest’anno il mondo delle imprese ritiene che la nuova amministrazione regionale avrà un ruolo chiave nella propria attività per combattere la crisi. È quanto emerge dall’indagine “2013: come sarà?”, condotta dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto più di 800 imprese lombarde.

La contrazione del volume di affari sul territorio regionale ha riguardato oltre tre imprese su cinque. Per il 2013 oltre un imprenditore su due si aspetta di riuscire a resistere alla crisi economica, mentre 1 su 10 prevede miglioramenti sull’andamento della propria attività. Uno su quattro, invece, è a rischio chiusura.

È unanime la speranza verso il Pirellone: politiche oculate, sostegno al made in Italy, infrastrutture, riduzione della burocrazia. Sono solo alcuni degli aspetti in cui è possibile intervenire. «Si tratta di priorità che richiedono una condivisione di obiettivi e di strumenti e che hanno bisogno di una regia comune da parte dei nuovi amministratori regionali», spiega Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza.

Il futuro spaventa ancora. Il colpo più duro che la crisi economica ha sferrato in regione è stato a Varese e a Milano, dove rispettivamente il 77,2% e il 74,3% degli imprenditori ha subito lo scorso anno un calo del fatturato rispetto al 2011.

Nella provincia di Monza e Brianza il 64,3% degli imprenditori ha registrato negli ultimi due anni un calo di giro d’affari che ammonta complessivamente a 3,7 miliardi di euro. Solo un’impresa su cinque dichiara di essere cresciuta, mentre il 13,6% sostiene che, nonostante la crisi, il ricavo delle vendite si sia mantenuto costante.

A Bergamo le ripercussioni sembrano più contenute: qui, infatti, la media delle imprese che mantengono costante il proprio guadagno è più alta che nel resto della Lombardia, 14,1% contro il 12,5%. Così come a Brescia dove, nonostante la crisi, quasi un’impresa su quattro ha registrato nel 2012 aumenti del fatturato rispetto all’anno precedente, mentre il 15,7% delle aziende prevede per i prossimi mesi di quest’anno miglioramenti nell’andamento della propria attività.