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Social Media

Promuovono il dialogo,
facilitano l’auto-aiuto

Fabrizio Caligiuri, già Social media manager al Family 2012, spiega come utilizzare al meglio questi nuovi strumenti

3 Dicembre 2012

Social media, istruzioni per l’uso. Fabrizio Caligiuri è stato Social media manager del VII Incontro mondiale delle famiglie. E racconta quali sono le modalità per utilizzare al meglio i nuovi strumenti di comunicazione. Un fenomeno sempre più rilevante.

A partire da Facebook: 1 miliardo di utenti attivi, di cui 600 milioni lo usano attraverso un telefonino, uno smartphone o un tablet. E ancora: ogni secondo su Internet si inviano 2 mila tweet o si fanno 34 mila ricerche su Google. Caligiuri chiarisce anche che questo non è un fenomeno tipicamente per ragazzini. Anzi. Sempre rimanendo su Facebook: nel 2008 gli utenti fino a 18 anni erano solo l’11%, cresciuto a 15% nel 2012; tra i 19-29 da 51% a 32%; tra 30-45 da 30% a 34%; con più di 46 anni da 4,7% a 17,5%.

«Il pubblico è costituito da utenti/persone che si incontrano in posti diversi (social networks, forum, blog, multimedia platforms) – sottolinea Caligiuri – condividono contenuti (di amici, brand o ne producono di propri come foto, video, testi, racconti, articoli, recensioni); pubblicizzano se stessi (discutono, commentano, offrono il loro punto di vista, creano consenso intorno a se stessi)». Inoltre, «influenzano gli altri, infatti il Web si sta "ricostruendo" intorno alle persone e questo sta cambiando drasticamente il modo di fare marketing».

Per definizione questo è un mondo che cambia velocemente, soprattutto la tecnologia, mentre le persone lo fanno lentamente e «tendono ad utilizzare i nuovi media nello stesso modo in cui utilizzavano i precedenti. È quello che i brand devono evitare di fare con i social media». Ma come si vivono le relazioni tra le persone sulla Rete? Risponde Caligiuri: «Nella vita reale come, per esempio, su Facebook, esistono più gruppi di amici, indipendenti tra loro, di solito composti da più o meno 10 persone. Anche all’interno di uno stesso gruppo i membri non sono tutti uguali. Perché ci sono persone con cui abbiamo un rapporto più forte e di cui, in generale, tendiamo a fidarci maggiormente. E altre con cui invece abbiamo un rapporto più debole ma di cui riconosciamo l’autorevolezza su alcuni argomenti in particolare. È stato dimostrato che le persone in genere possono sostenere massimo 10 rapporti stretti e 150 deboli».

Comunque il fenomeno è in grande trasformazione, perché con la diffusione del mobile si porteranno ovunque amici e loro interessi. In ultima istanza, cosa possono fare i social media? «Promuovere il dialogo, abilitare l’innovazione dal basso e facilitare l’autoaiuto. Per far questo gli obiettivi devono essere specifici con risultati misurabili. Essere praticabili, realistici e conformi al tempo a disposizione».