Share

Accoglienza

«Profughi, il Governo dichiari
lo stato d’emergenza nazionale»

Le richieste dei direttori delle Caritas della Lombardia in un documento: «Si rischia di lasciare spazio alla malavita organizzata»

11 Luglio 2014
Immigrati irregolari su una barca a Lampedusa. REUTERS/Tony Gentile

«Senza un’azione adeguata da parte del Governo si rischia di lasciar spazio alla malavita organizzata». Lo affermano i dieci direttori delle Caritas Lombarde in un documento dedicato all’emergenza profughi (in allegato).

«Le Caritas delle Diocesi lombarde, già protagoniste dell’accoglienza delle persone provenienti dal Nord Africa nella primavera del 2011, esperienza peraltro non ancora completamente conclusa – ricordano i direttori -, sono oggi nuovamente impegnate in modo attivo nell’accoglienza di quanti arrivano sul nostro territorio, perché stanno fuggendo da situazioni di guerra o di degrado». Un’«accoglienza doverosa» per la Chiesa, scrivono nel documento, fatta «in spirito di responsabilità», in rispetto «sia delle persone accolte, che delle comunità ospitanti».

Tuttavia «è urgente oggi uscire da una mancanza di programmazione attraverso un’analisi seria della situazione attuale cui corrisponda un’azione adeguata da parte del Governo senza la quale si rischia di lasciar spazio alla malavita organizzata».

Una programmazione necessaria anche per superare le resistenze «da parte di istituzioni locali, che trovandosi a subire decisioni governative in una situazione sociale già molto difficoltosa, segnata dalla crisi occupazionale e da una mancanza significativa di risorse, si chiamano generalmente fuori da questa vicenda».

Ecco quindi le richieste: un programma di accoglienza in Italia e in Europa con le necessarie coperture finanziarie; corridoi umanitari che permettano il raggiungimento dei Paesi ai quali si è diretti; la dichiarazione da parte del Governo italiano dello stato di emergenza nazionale. E ancora: una ridistribuzione equa sul territorio nazionale di chi decide di restare con la collaborazione delle Regioni e degli enti locali; un permesso umanitario soprattutto per chi fugge dalla guerra come i siriani; l’accesso per i richiedenti asilo ai percorsi formativi e agli impieghi socialmente utili. In conclusione anche bandi più semplici per l’assegnazione delle accoglienze, al fine di poter dare risposte tempestive.

Leggi anche

Emergenza
profughi

Profughi, la Diocesi mette a disposizione
un’altra struttura da 100 posti

È l'ex pensionato Sant'Ambrogio a Magenta. Tremila persone complessivamente assistite da Caritas Ambrosiana. Don Davanzo: «Milano sotto pressione. Evitiamo polemiche sulla pelle dei disperati. Lavoriamo con impegno sempre maggiore per gli ultimi»

Emergenza
profughi

Profughi, una questione di civiltà

Un comunicato di Comunità di Sant'Egidio, Acli Milano, Agesci Zona Milano, Associazione Arcobaleno - Movimento dei Focolari, Centro Nocetum, Fondazione Somaschi e Opera San Francesco per i Poveri: «L’accoglienza adeguata e dignitosa è un dovere»

Milano
Profughi

La Cattolica e l’Albero della Vita
per l’Emergenza Siria

Un progetto di resilienza rivolto ai minori siriani in fuga (in transito con le famiglie verso il nord Europa) al fine di sostenerli nel loro breve soggiorno in città

Profughi siriani
profughi

Avvocati per Niente:
«Le Caritas hanno ragione»

L’associazione di legali condivide le richieste dei Direttori lombardi al Governo e auspica da parte dell’Europa l’attuazione della protezione umanitaria temporanea

Emergenza
Casa profughi Magenta

Magenta, accolti cento profughi
«Porte aperte dal territorio»

I giovani provenienti da Mali, Nigeria e Gambia ospitati nell’ex convitto de “La Vincenziana”, ristrutturato da Caritas e Cooperativa Intrecci. Anche il Comune ha collaborato e le associazioni locali sono pronte a dare il loro contributo

di Claudio URBANO