Il Comune di Milano vara il piano antifreddo per i senza dimora. Prevede 1.359 posti letti (10% in più rispetto all’anno scorso) e uno stanziamento di 1,1 milioni che serviranno anche per la distribuzione di coperte e indumenti con l’aiuto delle sette unità mobili gestite da quattro enti del terzo settore: Croce Rossa, Fondazione fratelli di San Francesco, City Angels e Ronda della Carità. Il piano partirà il 15 novembre e durerà fino al 31 marzo. Il 19 novembre, inoltre, ci sarà la prima delle cinque “Giornate della solidarietà” in cui i milanesi sono invitati a donare sacchi a pelo, vestiti ma anche libri che verranno poi affidati alle realtà di volontariato e ai dormitori. «Gli enti coinvolti nel Piano compileranno un breve dossier su ciascun clochard, in modo tale che sia possibile creare una mappa milanese dei nuovi poveri e inserirli così nel circuito dei servizi». Vengono anche attivati due numeri di telefono per segnalare problemi o emergenze: di notte risponderà il dormitorio di viale Ortles (tel. 02.8845239) e di giorno il Centro di aiuto Stazione Centrale (tel. 02.88447645).
Durante l’inverno i senza dimora potranno cercare rifugio anche nella sede della Protezione civile (via Barzaghi 2), dove vengono allestiti 40 posti letto e dove, in caso di emergenza, verranno allestite due tende riscaldate con altri 120 posti letto. «Per la prima volta il Comune di Milano coinvolge direttamente le associazioni che lavorano sul territorio», afferma Pierfrancesco Majorino. Pronta la replica di Mariolina Moioli, ex assessore ai servizio sociali della Giunta Moratti: «Non c’è nessuna novità in questo piano antifreddo: abbiamo sempre lavorato insieme alle realtà che si occupano di grave emarginazione. Inoltre abbiamo stanziato sempre più fondi di quelli che ora ha messo a disposizione la giunta Pisapia».
Tra i senza dimora ci sono molti immigrati senza permesso di soggiorno. «La legge sulla clandestinità è ormai superata e va cambiata come ho chiesto più volte -afferma Pierfrancesco Majorino -. Certo nelle strutture comunali finché c’è questa legge non possiamo ospitare irregolari, ma alle unità di strada chiedo di fare quello che hanno sempre fatto, cioè assistere chiunque abbia bisogno».