Sembrano rimaste inascoltate le preghiere della Chiesa cristiano-copta innalzate fin dal luglio scorso nel monastero Anba Shenuda di Lachiarella (frazione Mettone). La situazione in Egitto è ancora esplosiva, con rivolte, manifestazioni e presidi di carri armati al palazzo presidenziale a Heliopolis. Molti cristiani copti avevano lasciato l’Egitto dopo la vittoria dei Fratelli musulmani e dell’ormai deposto presidente Moamed Morsi.
A Milano i copti sono presenti fin dagli anni Settanta, quelli che vivono nella periferia sud sono centinaia, migliaia solo in Lombardia, ma si stima che in Italia siano circa 50 mila. Milano è considerata la capitale dei copti in Europa: il Vescovo Kyrillos, della comunità milanese (nominato all’inizio del 2013 dal papa copto Tawadros suo vicario per l’Europa) è stato ordinato nel capoluogo lombardo nel 1996 e guida ora una comunità che conta una ventina di parrocchie.
«Se la mano del male si avvicina per incendiare, uccidere e distruggere – si legge in un documento -, la mano del Signore è più vicina per proteggere, rafforzare e costruire. Noi abbiamo fiducia nel sostegno di Dio, che farà attraversare al popolo egiziano questi giorni critici della nostra storia, verso un domani migliore e un futuro luminoso nel quale regneranno la giustizia, la pace e quella democrazia che merita il valoroso popolo della Valle del Nilo».