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Anticipazioni

Maggioni: «Se i racconti creano paura»

«Un anno fa, raccontando in diretta gli attacchi alla sede del giornale satirico “Charlie Hebdo” a Parigi, mi sono resa conto di quanto fosse complicato descrivere in diretta ciò che stava succedendo, perché era forte la sensazione che da lì in avanti un pezzo della nostra esistenza sarebbe cambiato»

di Monica MAGGIONI Presidente Rai

22 Febbraio 2016

È un momento complicato quello che stiamo vivendo. Sono sicuramente giorni complicati, in cui vediamo il mondo cambiare davanti ai nostri occhi. Inoltre, si è insinuato forte e prepotente un elemento, la paura. Da dove arriva questa paura? Penso a un anno fa, quando stavo raccontando in diretta gli attacchi alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi. Ci siamo resi conto, in quelle ore, che raccontare in diretta quello che succedeva era complicato: stavamo parlando di un attacco terroristico, ma contemporaneamente era importante capire con quali parole farlo, con quali immagini, perché era forte la sensazione che da lì in avanti un pezzo della nostra esistenza sarebbe cambiato. Tutto quello che è accaduto durante quest’anno ci ha dimostrato che effettivamente le cose sono cambiate. Ci siamo resi conto tutti, andando avanti, che molto spesso la paura è generata ancora di più dal racconto e da tutto quello che si dice intorno alle cose, che dai fatti stessi. Questo implica un criterio di responsabilità, di scelta e di attenzione continua a quello che stiamo facendo. C’è il terrorismo, ma c’è l’attacco al nostro sistema di vita. Proprio per questo ci troviamo davanti ad una scelta: come viviamo, come ci rapportiamo al resto del mondo, agli altri e, alla fine, è più comodo chiudersi, costruire muri, vivere di diffidenza rispetto all’altro? Va bene rinunciare alla ricchezza, alla bellezza che c’è nell’incontro, nello scambio, nell’incontrare qualcosa di così profondamente diverso da sé? È davvero questa l’unica strada, chiudersi, rinunciare all’altro? Penso di no, penso che altre strade ci siano e valga la pena di esplorarle e di parlarne insieme.

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