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“Madre adolescente: due minori a rischio”,
un progetto per crescere insieme

Presentazione dei risultati a tre anni dall’inizio. Un metodo innovativo per dare sostegno alle adolescenti e aiutarle a diventare mamme

26 Febbraio 2014

Sono stati presentati stamani, presso la Sala Tiepolo di Fondazione Cariplo, i risultati del progetto triennale “Madre adolescente: due minori a rischio”, promosso da Fav Fondazione Ambrosiana per la Vita, in collaborazione con l’Università di Milano Bicocca e A.O. San Paolo e con il contributo di Fondazione Cariplo: un’iniziativa unica nel suo genere, in grado di fornire un metodo di sostegno e vicinanza alle madri adolescenti del territorio.

Risultati incoraggianti che svelano il successo del progetto: quasi 60 madri adolescenti coinvolte attivamente nel progetto, 40 di loro inserite in un percorso di accompagnamento per i primi due anni di vita del bambino, 262 colloqui di accoglienza, valutazione e supporto psicologico, 80 ore di osservazioni delle interazioni madre-bambino e uso del video feedback, una tecnica che si basa sull’osservazione dell’interazione madre-bambino attraverso riprese video, e con la condivisione e la discussione dei filmati con le madri. Un metodo di supporto e condivisione che ha come scopo primario il sostegno affinché la madre sia in grado di elaborare il passaggio al ruolo genitoriale e sviluppi modi corretti di interazione con il proprio bambino.

«Le mamme seguite, tutte con storie difficili alle spalle – ha dichiarato Cristina Riva Crugnola, professore associato di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Università Milano Bicocca e responsabile scientifico del progetto – sono state aiutate a trasformare la maternità precoce al positivo, rafforzando le loro risorse e non interrompendo il proprio percorso di crescita. Dopo l’intervento il rischio di trascuratezza è stato azzerato e bambini mostrano un attaccamento sicuro nei confronti delle loro mamme»

Risultati che rilanciano nuove sfide per il futuro,  soprattutto per quanto riguarda il sostegno sociale alle madri adolescenti, che troppo spesso ancora abbandonano gli studi, non trovano lavoro, rimangono intrappolate in una spirale di disagio sociale ed economico. «Lo sguardo della Fondazione Ambrosiana per la Vita abbraccia proprio la fragilità come trasversale ai vari momenti della vita – ha aggiunto Mario Opreni, presidente della Fondazione Ambrosiana per la Vita -. Il nostro scopo è promuovere progetti integrati che siano in grado di ri-collocare la madre adolescente come soggetto attivo al centro di una rete sociale che la circondi e la sostenga».

Il progetto è stato rivolto agli adolescenti che stanno per diventare genitori o che lo sono già e ai loro bambini con l’obiettivo di sostenerli e accompagnarli in questa fase delicata della loro vita, attraverso l’attivazione di una rete di servizi strutturata. L’intervento intende agire precocemente nella presa in carico di madri adolescenti a rischio di maltrattamento del proprio figlio. Emerge infatti dall’esperienza dell’Ospedale che diventare madri in adolescenza rappresenta un grave fattore di rischio rispetto a comportamenti maltrattanti nella relazione mamma/bambino. A tale criticità si aggiunge il fatto che il territorio di riferimento (zona 6 di Milano) è connotata da un forte disagio socio-economico e che le adolescenti intercettate dall’Ospedale spesso sono già in carico ai Servizi o conosciute. Si vuole evitare che tali situazioni sfocino nell’allontanamento dei bambini.

«Fondazione Cariplo si è data tre parole chiave per i prossimi anni: giovani, benessere e comunità – ha concluso Paola Bignardi, membro del Consiglio di amministrazione di Fondazione Cariplo -. Il progetto “Madre adolescente” unisce proprio questi punti chiave: garantire alle giovanissime il supporto per vivere un passaggio così importante come quello di diventare mamma aiuta la ricerca dell’autonomia, dell’autodeterminazione e quindi del loro benessere psichico e sociale. La stessa comunità è coinvolta nel percorso di accettazione della maternità. Un’iniziativa quindi in cui Fondazione Cariplo ha creduto sin dall’inizio, certa che sostenere una nuova nascita sia sempre sinonimo di progresso».