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La storia

Lo stile familiare ha resistito nel tempo

Oggi la casa dispone di belle e accoglienti camere da letto, spazi comuni, cucina e una piccola cappella

di Luisa BOVE

8 Ottobre 2012

Si deve a padre Agostino Gemelli la nascita nel 1912 dell’Opera Impiegate, una realtà che ha resistito nel tempo e che in cento anni ha saputo adeguarsi alle esigenze sempre nuove e alla legislazione. Il sacerdote, che allora teneva per le giovani donne giornate di ritiro e corsi di esercizi spirituali, si accorse che le necessità erano anche altre. Le ragazze, che venivano a Milano in cerca di lavoro, spesso non sapevano dove alloggiare e mangiavano malamente. E così padre Gemelli chiese ad Armida Barelli, cofondatrice dell’ateneo milanese, di realizzare per loro una mensa. Il fondatore dell’Università Cattolica, grazie al coinvolgimento di alcuni amici riuscì anche ad aprire uno studio medico per queste donne, che spesso si ammalavano per i disagi della vita e le eccessive fatiche cui erano sottoposte.

Tra le donne più attive va ricordata Maria Cucchiani, che dedicò all’Opera molte energie e per tanti anni. La prima sede fu aperta presso il convento femminile delle francescane in via Solferino 24, poi in via Arena 23, quindi negli ampi locali in via Santa Maria Valle… fino all’attuale sede di via San Vincenzo 7. Tutte case che nel tempo accoglievano le ospiti con rette bassissime. All’inizio le giovani arrivavano dalle regioni vicine, oggi giungono da Sicilia, Puglia, Calabria, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana… Anche il lavoro è molto cambiato: prima erano donne di servizio, infermiere, segretarie, stenografe, dattilografe e via via fino alle laureate di oggi, ma con contratti precari, a tempo determinato, stage…

Nel 1968 l’Opera riuscì ad acquistare l’Albergo Aurine nel Bellunese che fu utilizzato moltissimo per attività e soggiorni estivi e invernali, sarà poi grazie alla sua vendita (molto sofferta) nel 2003 che Maria Dutto, presidente dal 1992, potè affrontare i tanti lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’attuale sede, oltre che con l’aiuto di amici milanesi.

Oggi la casa di quattro piani dispone di belle e accoglienti camere da letto, spazi comuni (lavanderia, stireria, soggiorno, sala tv), cucina con dispensa personale e una piccola cappella.