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Spesa

La paura del “fine mese”
spinge le promozioni

Cambiano le abitudini delle famiglie in ordine ai punti vendita e alla ricerca degli outlet e dei saldi: lo rileva un’indagine della Camera di Commercio di Monza e Brianza

di Cristina CONTI

22 Gennaio 2013

Famiglie lombarde a caccia di risparmio. E pronte anche a cambiare le proprie abitudini di spesa pur di tagliare i costi. Questo il dato principale che emerge dall’indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia, Italia”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche e la collaborazione di DigiCamere.

Nuovi punti vendita, outlet, promozioni e saldi. Questi ormai i punti di riferimento per i consumatori. La stretta sui consumi si fa sentire sui beni di prima necessità. Sette famiglie lombarde su dieci hanno modificato gli acquisti dei prodotti alimentari (lo scorso anno erano quattro su dieci). Per necessità, o solo per effetto psicologico (la paura di non arrivare a fine mese), il 38% delle famiglie sceglie prodotti in promozione: il 17% preferisce i primi prezzi e il 15% i prodotti a marchio commerciale messi sul mercato dalle grandi catene di distribuzione.

La maggior parte dei consumatori (67%) resta fedele al punto-vendita di sempre. Ma quando questo non basta a soddisfare l’esigenza di risparmio, diventano nomadi, disposti a spostarsi anche molto da casa: una situazione che riguarda un famiglia su tre, contro l’uno su cinque dello scorso anno.

In aumento anche chi sceglie i discount: il 13% nel 2011, nel 2012 si arriva al 21%. A caccia del risparmio sono soprattutto i giovani. «In un periodo di difficoltà le famiglie adottano strategie per rispondere ai propri bisogni, facendo i conti con un reddito disponibile ridotto -, commenta Giuseppe Meregalli, vicepresidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza -. Accanto alle promozioni, attendiamo provvedimenti strutturali per la crescita e per far ripartire il mercato intero».

Con meno disponibilità economiche e un futuro incerto da realizzare, sono gli under 35 a lasciarsi condizionare di più dagli sconti: sette su dieci scelgono punti vendita sempre diversi, il 20% compra prodotti “primi prezzi” e il 21% i marchi commerciali. Più tradizionalisti gli anziani, che fanno fatica ad abbandonare i negozi o i supermercati sotto casa: il 43% fa la spesa in un unico punto vendita. Anche se, nel 43% dei casi, la scelta cade sui prodotti in promozioni.