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Gocce di cultura

Il sogno del Celta

VARGAS LLOSA. Ed. Einaudi, Torino, 2011, pagg. 422.Il premio Nobel per la letteratura ricostruisce la vita avventurosa dell’irlandese Roger Casement.

17 Aprile 2012

Casement nacque nel 1864, ultimo di quattro figli del cap. Casement (anglicano) e di Anne Jephson (cattolica). La madre, per sposare il cap. Casement, aveva dovuto aderire alla Chiesa anglicana, ma era rimasta segretamente cattolica.

Roger Casement rimase orfano di madre ben presto.

A vent’anni partì, per motivi di lavoro, per il Congo e qui entrò in contatto con gli aspetti più tragici e brutali del colonialismo.

Casement, anche per conto del Foreign Office di cui era diventato un funzionario, raccolse le prove delle vessazioni compiute nel Congo belga ai danni degli indigeni (omicidi, torture ed altre brutalità) ed il suo rapporto ebbe una risonanza mondiale.

Maturò in questi anni una riflessione sugli aspetti negativi del colonialismo: non esportazione di valori, di cultura, di benessere (come veniva presentato in Europa), ma puro sfruttamento delle locali risorse naturali ai danni degli indigeni.

E in Casement iniziò a radicarsi anche la convinzione che il suo Paese, l’Irlanda, in realtà era solo una colonia dell’Inghilterra.

Ritornato in Patria, vi restò poco tempo. Il Foreign Office lo incaricò di recarsi in Perù e di indagare su possibili vessazioni che una società mista anglo-peruviana stava forse compiendo sulla popolazione amazzonica. Tra mille difficoltà, Casement raccolse anche qui prove inconfutabili di omicidi e brutalità di ogni genere, con un’enorme eco in Inghilterra.

La sua opera ebbe grandi riconoscimenti e Casement fu pure nominato Sir.

Tuttavia, nel frattempo, l’idea dell’indipendenza irlandese si era fatta strada dentro di lui. Casement, peraltro, era convinto che l’Inghilterra non avrebbe mai concesso l’indipendenza all’Irlanda in forza di trattative.

Lo scoppio della prima guerra mondiale portò Roger Casement a perseguire un piano: l’alleanza del popolo irlandese con la Germania contro l’Inghilterra.

Tale piano fu perseguito con fermezza, ma porterà inevitabilmente alla formulazione dell’accusa contro Sir Casement di alto tradimento, tra l’altro (ironia della sorte!) proprio in relazione ad una circostanza in cui Casement si stava adoperando per impedire che una rivolta scoppiasse in quel momento in Irlanda, non essendovi le condizioni per la sua riuscita.

Sullo sfondo di questa vicenda, il rapporto di Casement con il ricordo della madre, con la religione cattolica, con la sua natura omosessuale (che, ovviamente, ebbe un certo peso nel momento in cui si dovette decidere sulla grazia), col suo secondino.

Un libro da non perdere.

R.C.