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Innovazione

Giovani pronti alla sharing economy

Convinti del successo di Expo e disponibili a collaborare con l'Amministrazione per fare di Milano la capitale italiana dell'economia collaborativa

22 Aprile 2015

Il 91% dei giovani italiani sente propri i temi di Expo e condivide la sua visione del mondo e oltre il 52% di loro ritiene probabile una sua visita al sito espositivo. Il 62% è disponibile a sperimentare almeno uno dei servizi di sharing economy. Questi alcuni dei dati emersi durante l’incontro “Milano (è) una città condivisa?” a proposito di Expo 2015 e Sharing Economy organizzato dall’Assessorato alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca con l’Istituto Toniolo, durante il quale sono stati presentati i dati del Rapporto Giovani, l’indagine nazionale promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e con il sostegno di  Fondazione Cariplo e IntesaSanpaolo.

«I risultati emersi dalla ricerca rafforzano la visione dell’Amministrazione che sta investendo nello sviluppo dell’economia collaborativa, sempre più protagonista nella vita quotidiana dei giovani. Giovani che si rivolgono alle piattaforme di sharing economy nel loro quotidiano, dalla prenotazione di un viaggio all’ospitalità, dalla ristorazione fino ai servizi di mobilità». Così l’assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani che ha aggiunto: «Queste esperienze si collocano a metà strada tra il mercato e la società e contribuiscono a definire nuovi spazi di socialità e inclusione, aspetti che meritano il sostegno del decisore pubblico. Per questa ragione abbiamo deciso di mettere a disposizione delle esperienze di economia collaborativa uno spazio apposito, sito in vicolo Calusca, come vetrina e luogo di incontro e riflessione intorno a queste tematiche».

«L’esperienza della condivisione in occasione di Expo 2015 – afferma il professor Alessandro Rosina, curatore della ricerca – varia, come ci si può aspettare, in funzione del tipo di servizio, ma arriva a interessare anche oltre la metà dei giovani intervistati. Questo significa che i servizi nello spirito della sharing economy – nonostante il non scontato e immediato cambiamento culturale che richiedono negli utenti – trovano già un ampio bacino di interesse tra i giovani rivelandosi una concreta alternativa, in molti casi, alle forme standard offerte dal mercato. Nella scelta conta molto la convenienza economica, ma molto rilevante è anche l’aspetto più sociale del vivere l’esperienza di condivisione in sé. I dati del Rapporto Giovani segnalano, quindi, come l’economia della condivisione stia trovando una efficace declinazione nei confronti delle esigenze e delle sensibilità delle nuove generazioni».

Per i giovani italiani Expo sarà l’occasione anche per far ricorso a servizi di economia condivisa. Infatti oltre un giovane su tre è disposto a prendere in concreta considerazione una visita con l’opportunità di condivisione (viaggio con estranei, abitazione con altri, cena in casa di privati) e oltre il 60% è favorevole a una visita turistica collettiva organizzata da residenti e appassionati. Oltre il 10% prenderebbe in considerazioni servizi in condivisione anche a parità di costo con i servizi standard di mercato mentre al 31% basta anche solo un risparmio limitato, mentre la maggioranza si rivolgerebbe a tali servizi a fronte di costi consistentemente ridotti (57%).

L’indagine, che ha visto coinvolte 1.783 persone tra i 19 e i 32 anni, è stata condotta dall’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, sul tema “Giovani ed Expo” ha rivelato che più di un giovane visitatore su tre risulta pienamente convinto e concretamente interessato alle possibilità di condividere le opportunità della sharing economy e quindi favorevoli a una Milano “condivisa”.

La giornata è stata inoltre occasione per presentate la rete di attori locali interessati a collaborare con il Comune di Milano alla diffusione e alla maggiore comprensione degli impatti dell’economia della collaborazione e della condivisione. La rete è il primo passo concreto di attuazione del documento Milano Sharing City,approvato dalla giunta a dicembre 2014. Sono 42 gli “operatori” e 33 gli “esperti” che hanno risposto alla chiamata dell’Amministrazione e si sono dichiarati disponibili a condividere tempo e competenze per fare di Milano la capitale italiana di questo tipo di economia. Tra loro troviamo startup consolidate come AirBnb e BlaBlaCar, nuove imprese in fase di sperimentazione, investitori come Oltre Venture, docenti universitari, centri di ricerca, spazi di coworking, ma anche fondazioni ed enti no profit. Una esperienza unica nel suo genere che porta alla luce un patrimonio di competenze ed iniziative che già oggi sta cambiando il modo in cui molti milanesi usufruiscono di beni e servizi generando vantaggi economici, ambientali e sociali.