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28 marzo

Giovani ambrosiani,
«siate puri di cuore»

Alla vigilia della XXX Giornata mondiale della gioventù, alle 20.45 in Duomo la Veglia in Traditione Symboli guidata dal cardinale Scola. Per i testi e la preghiera si attingerà da due grandi figure spirituali: i beati Piergiorgio Frassati e Paolo VI

di Maurizio TREMOLADA Responsabile Servizio Giovani

22 Marzo 2015

Papa Francesco ha affidato ai giovani, per la XXX Giornata mondiale della gioventù (Gmg), la beatitudine dei «Puri di cuore», che è associata alla capacità di vedere Dio. Anzi, potremmo meglio dire, alla capacità di vedere come Dio. Il puro di cuore, cioè la persona che si mette in ascolto del Signore, che sinceramente ricerca la sua volontà, che si nutre della sua Parola, diviene capace di scorgere nella sua vita la presenza di Dio e di vedere la realtà, il mondo come lo vede Dio, con il suo stesso sguardo.

Per la XXX Gmg, che viene celebrata nelle diocesi di tutto il mondo nella Domenica delle Palme, sabato 28 marzo, alle 20.45, si terrà in Duomo la Veglia in Traditione Symboli per i giovani ambrosiani; questa veglia ci introduce nella «Settimana autentica», la settimana santa, e celebra il rito antico della consegna del Credo, il simbolo della fede, ai catecumeni che riceveranno nella veglia pasquale i sacramenti dell’Iniziazione cristiana.

Il personaggio, tratto dal Vangelo di Giovanni, che incarna la beatitudine dei puri di cuore è l’apostolo Natanaele, conosciuto nei vangeli sinottici con il nome di Bartolomeo. La sua schiettezza e sincerità, il suo interrogarsi e lasciarsi vedere da Gesù rispecchiano l’esperienza di ogni cristiano e in particolare quella dei catecumeni. La sua professione di fede «Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!» e la sequela che culminerà nel vedere «cose più grandi», indicano il cammino che ogni giovane è chiamato a percorrere.

Natanaele, nel suo desiderio di vedere Dio, è un puro di cuore, «un Israelita in cui non c’è falsità», un giovane dal cuore integro, senza doppiezze, come il beato Piergiorgio Frassati che San Giovanni Paolo II indicò come «l’uomo delle otto beatitudini». Un’altra figura spirituale ci sta accompagnando quest’anno: il beato papa Paolo VI. Con alcuni passaggi del suo famoso testo Pensiero alla morte, pregheremo dinnanzi alla croce. Lo sguardo sul mondo e sulla propria vita viene come trasfigurato dal pensiero alla morte e dalla contemplazione del dono di Gesù in croce. Anche noi, fissando «lo sguardo a colui che hanno trafitto», in una preghiera intensa di adorazione della croce, chiederemo in dono lo stesso sguardo misericordioso del crocifisso, pieno di amore sulla vita e sul mondo.

Sui media

La Veglia «in traditione Symboli» che l’Arcivescovo presiederà in Duomo sabato sarà trasmessa in diretta dalle 20.45 da Telenova 2, Radio Mater e www.chiesadimilano.it. Alla Veglia Radio Marconi dedicherà invece uno «speciale» in onda domani alle 19, nel quale si parlerà anche del Pontificale della Domenica delle Palme.

«Abbiamo conosciuto persone splendide e trovato la strada»

In tutta la Diocesi di Milano i catecumeni che in Duomo e nelle parrocchie ambrosiane riceveranno il battesimo a Pasqua saranno 154. Due minorenni, due over 60. Quasi il 90% ha più di 25 anni. Il 58% sono donne, il 42% uomini. Il 70% sono stranieri. Le nazionalità più rappresentate sono l’albanese, la cinese, l’ivoriana, la peruviana. 
Angela (21 anni) e Hava (19 anni) sono due sorelle di origine albanese che hanno iniziato il percorso di catecumenato e presto riceveranno il battesimo. «Questa nostra decisione - diranno in Duomo sabato prossimo - implicava ovviamente una serie di cambiamenti nella nostra vita, ma eravamo pronte a tutto questo, eravamo convinte e niente e nessuno ci avrebbe fatto cambiare idea. Dopo aver parlato con il parroco di Seveso, don Carlo, iniziò ufficialmente il nostro percorso di conversione. Iniziavamo a conoscere veramente la comunità cristiana e le persone magnifiche che la costituiscono. Abbiamo conosciuto delle persone splendide, fatto nuove amicizie e nuovi incontri e giorno per giorno eravamo sempre più convinte che quella era la via giusta, che finalmente avevamo trovato la nostra strada; ci sentivamo complete e soddisfatte. In questi due anni di percorso ci sono stati molti momenti importanti, tra i quali i ritiri spirituali e gli incontri di catechismo con i ragazzi dell’oratorio. Non saremmo mai arrivate fino a questo punto del percorso senza l’aiuto di persone speciali che ci hanno sempre sostenute».