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27 gennaio

Fare memoria
con gli scritti di Etty Hillesum

Nella Giornata che ricorda la Shoah, alla Casa sul Pozzo di Lecco “reading” dei testi dell’intellettuale olandese che fu tra le vittime

20 Gennaio 2015

In occasione della Giornata della Memoria, martedì 27 gennaio, alle 21, il Consorzio Consolida e la Comunità di via Gaggio invitano al reading teatrale “Etty Hillesum”, di e con Maria Luisa Gregut e Roberto Regazzoni (voci narranti), accompagnati dalla chitarra di Matteo Giudici, in programma alle 21 alla Casa sul Pozzo (corso Bergamo 69, Lecco).

Nata il 15 gennaio 1914 a Middelburg (Olanda) da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, nel marzo del 1941, spinta dallo psicochirologo Julius Spier, al quale si rivolge per risolvere alcuni problemi psicosomatici e di depressione, Etty Hillesum comincia a scrivere un diario. Intensa e passionale, legge Rilke, Dostoevskij e Jung. Non è osservante anche se i temi religiosi la attirano. Incontra la realtà della persecuzione: molti amici vengono uccisi o imprigionati nei campi di concentramento. Quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty acquista una straordinaria forza dell’anima. A Westerbork, campo di transito verso Auschwitz, esalta «in quel pezzetto di brughiera recintato dal filo spinato» il suo «cuore pensante». L’avvilimento fisico e psichico delle vittime, su di lei ha l’effetto contrario. Anche nel pieno dell’orrore, respinge ogni motivo di odio che «renderebbe il mondo ancor più inospitale». La sua disposizione ad amare è invincibile. Avrebbe l’occasione di salvarsi, ma pensa a come essere d’aiuto a chi sta per condividere con lei il «destino di massa» della morte amministrata: al ricordare (e riflettere) preziosissimo, affidato agli scritti, affianca un agire quotidiano ancora più prezioso.

La voce di Maria Luisa Cregut dà vita ad alcune tra le pagine più intense delle lettere e dei diari di Etty, accompagnando lo spettatore in un vero e proprio viaggio nella sua vicenda umana e spirituale. Fanno da sfondo a questo percorso vertiginoso la contestualizzazione storica del narratore Roberto Regazzoni e l’ambientazione sonora creata dalle musiche originali di Matteo Giudici.