Nonostante gli ottimi risultati ottenuti, “Ospitare l’infanzia” rischia di non venire riproposto per l’anno scolastico 2008-2009 a causa della mancanza di fondi. Il primo anno di attività è stato finanziato direttamente dalla fondazione Casa della Carità. I due anni successivi sono stati invece sostenuti dal Ministero dell’Istruzione che scelse “Ospitare l’infanzia” come iniziativa-pilota e innovativa per l’educazione dei bambini rom. La sovvenzione statale, voluta a suo tempo dall’allora ministro Letizia Moratti, è terminata con l’anno scolastico 2007-2008. La somma, circa 30 mila euro all’anno, serviva per coprire i costi dei sei operatori coinvolti quotidianamente nel sostegno dei bambini nelle classi e nelle attività di doposcuola. Inoltre, il numero degli alunni coinvolti è progressivamente salito perché, oltre ai minori del campo rom di via Idro, sono stati inseriti nel progetto anche quelli delle famiglie accolte dalla Casa della Carità a seguito degli sgomberi dei campi di via Ripamonti (novembre 2006) e di via San Dionigi (settembre 2007).
Nel progetto sono rientrate anche le attività formative e di qualificazione professionale svolte con gli adolescenti. Quattro ragazzi rom lavorano regolarmente dopo che sono stati seguiti nei corsi per conseguire la licenza media e in quelli di avviamento al lavoro. «La Casa della Carità – spiega Donatella De Vito – ha presentato una richiesta di finanziamento al Comune di Milano per l’anno scolastico appena iniziato. Qualora questo non dovesse arrivare il progetto si farà lo stesso attingendo alle risorse della fondazione, ma in misura molto ridotta. Sceglieremo i bambini più in difficoltà e più in ritardo e privilegeremo coloro che dovranno sostenere gli esami di terza media. Numeri piccoli rispetto all’utenza che abbiamo. È un peccato constatare come invece di implementare i fondi per aiutare i bambini stranieri a integrarsi nelle scuole, si vada nella direzione opposta». (G.S.)