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Testimonianze

«Così ci prepariamo all’incontro con lui»

Una giovane, un seminarista e una catechista descrivono emozioni e aspettative per gli eventi che li riguarderanno personalmente nel corso del pellegrinaggio in diocesi dell’urna di Don Bosco

26 Gennaio 2014

Il ricco e articolato programma della Peregrinazione dell’urna di San Giovanni Bosco nel territorio della Diocesi di Milano comprende anche eventi riservati a specifiche categorie di persone. Ecco come alcuni di loro – una giovane, un seminarista e una catechista – si stanno preparando.

La giovane: «La passeggiata notturna: che emozione!»

«I giovani non solo siano amati, ma essi stessi conoscano di essere amati». Leggere questa frase di don Bosco, mi ha dato tanta serenità. Queste parole continuano a riecheggiare nel mio cuore come un monito. Eppure, dentro di me, penso a quei giovani che non hanno dato ascolto e non hanno accolto queste profonde parole. Anche per loro «don Bosco è qui!». Cammina con tutti i giovani, soprattutto quelli più poveri, non necessariamente di beni materiali. Ormai manca poco per l’evento tanto atteso della Peregrinazione dell’urna di don Bosco: l’entusiasmo è grande e l’emozione è forte. Se dovessi esprimere i sentimenti che accompagnano questi attimi di trepidante attesa, li descriverei con un’unica parola, ed è «gioia». Tanti sono i momenti di fraternità organizzati per l’arrivo dell’urna, come il Forum del Mgs (Movimento giovanile salesiano), spettacoli teatrali, celebrazioni. Tuttavia, c’è un momento particolarmente intenso che, più di tutti, attendo con emozione: è la passeggiata notturna con l’urna del Santo. Quella passeggiata, che dal Duomo terminerà presso la chiesa di Sant’Agostino, sarà dedicata in modo speciale a noi giovani, quei giovani che don Bosco porta ancora nel cuore. L’entusiasmo e l’emozione sembrano prevalere in me, ma sono la gioia e la preghiera che mi preparano a vivere con fede l’arrivo di San Giovanni Bosco. Don Bosco sta per arrivare, lui «è qui», per camminare di nuovo con noi, per ricordare a me e a noi giovani che siamo amati davvero.
Roberta Gambardella

Il seminarista: «Chiamati a prendere coscienza della nostra vocazione»

Don Bosco arriverà anche qui! In Seminario! È grandioso che questo evento tocchi anche le soglie del Seminario di Venegono (venerdì 31 gennaio). Per noi seminaristi don Bosco è un modello di prete da imitare e un esempio di santo da seguire. Don Bosco sapeva affascinare e riusciva ad annunciare apertamente il Vangelo, perché era stato conquistato da Gesù, com’era successo anche a San Paolo (Fil 3,12). L’incontro inaspettato con San Giovanni Bosco ci chiama a prendere coscienza della nostra vocazione, della nostra chiamata, innanzitutto quella di essere cristiani veri e consapevoli, com’era il Santo di Valdocco! Con il suo arrivo siamo chiamati a interrogarci sulla Chiesa. La Chiesa c’è; la Chiesa è viva; Don Bosco ha vissuto la «sua» Chiesa e l’ha cambiata, in meglio. Con gli oratori ha trasformato il volto della Chiesa; anche noi possiamo farlo, perché la Chiesa siamo noi! Noi seminaristi non ci lasceremo scappare questo evento; non resteremo inerti e passivi di fronte a questa nuova avventura; non ci lasceremo travolgere dalle ansie del mondo, ma vivremo in modo pieno il «passaggio» di don Bosco nella nostra vita. Passa e ci chiama alla gioia, che nasce dall’aver incontrato una Persona: Gesù. Ci chiama a essere cristiani allegri.
Marco Ciniselli

La catechista: «Serviamo il Signore con allegria»

Quanta gioia ha portato nel mio cuore la notizia dell’arrivo di don Bosco! In questi tempi, dove i rapporti fra le persone sono sempre più difficili, sapere che viene a portare la sua accoglienza, mi rinfranca. Lui, che ha saputo fare della sua vita «Vangelo», riuscirà a infondere nei nostri cuori il desiderio di aiutare il prossimo nelle difficoltà e trasmettere il coraggio di guardare con fiducia il domani. Mi auguro che il suo motto «allegria – preghiera – comunione» accompagni sempre noi catechisti di quell’oratorio che ha tanto amato! Io come tutti i catechisti desidero la felicità dei ragazzi. Ecco, don Bosco viene a farci rinnovare questa promessa al Signore: «Serviamo il Signore con allegria». Saperlo vicino ci aiuterà sicuramente a camminare in armonia e a trasmettere la sua gioia ai ragazzi. Ho la certezza che la sua fedeltà accompagnerà e custodirà la nostra promessa. Lo stupore di avere don Bosco tra noi ci offre la gioia di saperci attesi da lui in paradiso.
Elena Guarino